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“La grafica del sogno” di Chagall arriva in mostra a Monza

Dal 4 settembre fino a gennaio 2016 l'Arengario e i Musei Civici di Monza ospiteranno una mostra dedicata ai cicli grafici più importanti dell'artista bielorusso...

Dal 4 settembre fino a gennaio 2016 l’Arengario e i Musei Civici di Monza ospiteranno una mostra dedicata ai cicli grafici più importanti dell’artista bielorusso

 

MILANO – Dal 4 settembre 2015 al 6 gennaio 2016, Marc Chagall giungerà nella capoluogo della Brianza, portando tutto il suo immaginario onirico, la ricchezza delle tradizioni letterarie russe, la sacralità dei testi biblici. Tra le iniziative collaterali, sono previsti laboratori didattici per bambini e per famiglie, letture teatrali e focus di approfondimento. Il programma didattico, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, propone letture animate, laboratori creativi, visite guidate alla mostra e ai Musei Civici di Monza e visite in lingua inglese.

LA MOSTRA – La mostra è organizzata presso due spazi espositivi, l’Arengario e la Casa degli Umiliati, sede dei Musei Civici di Monza. Queste strutture accoglieranno la mostra Chagall, la grafica del sogno che presenterà per la prima volta le tre serie grafiche complete più importanti dell’artista russo, ovvero la trilogia composta dalle Anime morte di Gogol’, dalle Favole di La Fontaine e dalla Bibbia. Curata da Flavio Arensi, promossa dal Comune di Monza e organizzata da Meet Museum, l’esposizione propone per intero i tre cicli, per un totale di oltre 300 acqueforti, che costituiscono un corpus considerato ormai inscindibile.

IL PERCORSO ARTISTICO E I TEMI – Il pittore, nelle tavole delle Anime Morte, riflette sull’uomo, sulle sue meschinità, sul suo limite. Nei fogli delle Favole compie un viaggio nella natura, nella sua bellezza e nella sua impronta originaria. Nella Bibbia torna a riflettere sull’uomo, ma in una luce ben diversa rispetto a quella delle Anime Morte. L’uomo rimane quello che è: imperfetto, segnato in modo indelebile dal limite e dal peccato, ma la cui finitezza viene rischiarata dalla realtà di Dio. Il percorso espositivo inizierà idealmente all’Arengario con la sezione dedicata alle Favole di La Fontaine e alla Bibbia. Nel caso delle Favole, la grande tecnica incisoria di Chagall dà vita a un mondo fantastico, in cui la componente mitologica del racconto supporta l’analisi del comportamento di animali che ricalca quello degli uomini. Particolare attenzione è rivolta ai più piccoli, l’allestimento delle Favole è studiato appositamente a “misura di bambino” per favorire un approccio diretto con le incisioni ed una migliore lettura dell’immagine.
Di fronte all’opportunità di lavorare sulla Bibbia, Chagall si sentì investito da una sorta di impegno morale nei confronti delle proprie radici. Primogenito di una famiglia di stretta osservanza ebraica, visse il testo sacro come parte integrante del proprio quotidiano, e i personaggi biblici costituirono per l’artista presenze vive, appartenenti a un mondo dove immaginazione e realtà si fondono. La lettura chagalliana della Bibbia si incentra sulle figure dei Patriarchi e dei Profeti, ritratti come potenti condottieri del “popolo eletto”. Anche gli animali recitano un ruolo importante, visti non solo come protagonisti dei racconti, ma come ideale legame con la sua infanzia. I temi affrontati da Chagall nella Bibbia rimandano a un universo culturale di cui l’artista si è nutrito fin dai primi anni di vita, e a un linguaggio che risente delle esperienze figurative legate alle avanguardie del XX secolo, delle quali Chagall è stato un esponente di primo piano.

LA SECONDA PARTE DELLA MOSTRA – La sezione ai Musei Civici di Monza – Casa degli Umiliati accoglierà il ciclo delle Anime morte di Gogol’. Se la Bibbia e le Favole sono per l’artista il pretesto per indagare le origini religiose e nel contempo un modo per confrontarsi con la cultura francese, al contrario il romanzo di Gogol’ racconta aspetti della cultura russa dai quali Chagall prende man mano le distanze. Le tavole incise di Chagall rileggono il testo di Gogol’ e nel contempo disegnano un viaggio nei territori dell’umanità, con ampi richiami ai paesaggi russi e ai personaggi della madrepatria.

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