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Su Repubblica di oggi ancora spazio a ”ZeroZeroZero” di Roberto Saviano, da oggi in libreria

RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA – È oggi il giorno di uscita dell'attesissimo libro di Roberto Saviano, ''ZeroZeroZero'', inchiesta sulla cocaina di cui si è già tanto parlato. Dopo lo speciale di Repubblica Tv di ieri, in cui lo scrittore e giornalista ha presentato in anteprima il suo lavoro, Repubblica gli dedica un articolo a firma di Laura Pertici...

Il quotidiano dedica una pagina all’intervento di oggi di Gustavo Zagrebelski a “Le Città del Libro” di Torino. Il Corriere della Sera presenta i nomi dei candidati al Premio Strega

RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA – È oggi il giorno di uscita dell’attesissimo libro di Roberto Saviano, “ZeroZeroZero”, inchiesta sulla cocaina di cui si è già tanto parlato. Dopo lo speciale di Repubblica Tv di ieri, in cui lo scrittore e giornalista ha presentato in anteprima il suo lavoro, Repubblica gli dedica un articolo a firma di Laura Pertici. Il titolo è “Saviano: ‘Cocaina legalizzata contro i narcos’”, con riferimento alla proposta fatta ieri dall’autore durante la diretta tv. Sempre su Repubblica viene proposta in lettura una parte della relazione esposta oggi da Gustavo Zagrebelski a “Le Città del Libro” di Torino. Sul Corriere della Sera Cristina Taglietti segnala i nomi dei candidati al Premio Strega avanzati fino a ieri, in tutto ventiquattro. Oggi scadono i termini per la presentazione.


LA PROPOSTA SHOCK DI SAVIANO
– L’inchiesta sulla cocaina di Saviano è iniziata cinque mesi dopo l’uscita di “Gomorra”, come lui stesso ha rivelato durante la diretta tv di ieri, seguita sul sito in streaming e sul canale 50 del digitale terrestre. “Ho cominciato a voler indagare il mondo della cocaina pochi mesi dopo essere finito sotto protezione”, ha dichiarato, cioè quando le cose si erano già fatte molto difficili. “Perché con la scorta, nell’ottobre del 2006, all’improvviso l’esistenza è diventata blindata”, scrive Laura Pertici. La proposta di Saviano maturata nel corso di un lungo ragionamento, e discussa anche ieri in studio con magistrati, detective e giornalisti di Repubblica esperti in narcotraffico, è la legalizzazione. “Per annientare il mercato della cocaina c’è una sola soluzione, ormai ne sono convinto: legalizzare, vendere in farmacia. Mi fa schifo, ma secondo me è l’unica strada possibile”. Sono queste le parole di Saviano, riportate da Laura Pertici. Come sottolineato dall’autore, la cocaina “è un’aggiunta alla vita quotidiana, una sostanza performativa che ti permetta di operare, guidare, studiare. Oppure sballarti”. Una sostanza che muove quantità inimmaginabili di denaro, il 97% delle quali viene riciclato dalle banche americane. Il libro di Saviano va “alla radice di un fenomeno che in pochi anni, gli ultimi, ha stravolto le mappe del crimine”, scrive Laura Pertici, “mantenendo le sue basi nelle coltivazioni di droga in Sudamerica ma trovando le sue menti in Calabria, nelle famiglie di ‘ndrangheta.

LA CULTURA, FONDAMENTO DI DEMOCRAZIA – “Fondata sulla cultura”, così Repubblica titola lo stralcio della relazione di Zagrebelski pubblicato oggi, riassumendone l’assunto fondamentale: la cultura e i libri sono alla bese della nostra democrazia. La convivenza politica, afferma il giurista, non può basarsi semplicemente su un contratto che sancisce gli interessi delle parti coinvolte e stabilisce i reciprochi obblighi affinché questi interessi vengano tutelati. Quando gli interessi in campo cambiano, infatti, cosa garantisce che le parti continuino a rispettare i loro doveri? Un tempo era la religione, oggi questo ruolo spetta alla cultura, che, come sancito dalla Costituzione, deve essere libera. La cultura ha una responsabilità sociale, e l’adempimento di questa sua funzione esige libertà. Diverse sono le insidie alla libertà degli intellettuali, avverte Zagrebelski. In primo luogo la tentazione a farsi consulenti del potere, che non è cosa cattiva in sé, ma lo diventa quando l’uomo di cultura, per assicurarsi il suo ruolo, diventa “uomo di compiacenza”. In secondo luogo quella di cercare il successo nel campo della cultura “per poi spenderlo nelle altre funzioni”, per ottenere prestigio nella sfera economica e politica. È importante invece che gli intellettuali conservino la loro libertà e onestà, perché i cittadini devono potersi fidare di loro quando vengono chiamati, democraticamente, a esprimere la loro opinione su questioni riguardanti la comunità. “Per prendere decisioni democraticamente e consapevolmente in campi specialistici, chi non sa nulla deve potersi fidare di chi detiene le conoscenze necessarie”, scrive Zagrebelski. La diffusione della lettura, strumento primario di propagazione della conoscenza, non può allora essere considerata una questione secondaria per la società. Questa è “condizione di partecipazione  attiva, consapevole e responsabile a […] una delle tre ‘funzioni sociali’”, la cultura, che insieme alla politica e all’economia è alla base della nostra comunità.


I CANDIDATI ALLO STREGA
– Tra i candidati al Premio Strega, è questa la notizia messa in evidenza da Cristina Taglietti, figura anche Totò Cuffaro. L’ex governatore di Sicilia, condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, corre con “Il candore delle cornacchie”, memoir da Rebibbia. La sua candidatura, presentata dal dirgente d’azinda Marco Staderini e dal sociologo Gianpiero Gamaleri, due Amici della Domenica,  è stata annunciata dalla casa editrice, Guerini e Associati. I favoriti restano Walter Siti con “Resistere non serve a niente”, di Rizzoli, presentato da Alessandro Piperno e Domenico Starnone, e Aldo Busi con “El especialista de Barcelona”, di Dalai, presentato da Alessandro Barbero e Stefano Bartezzaghi.

LE ALTRE NOTIZIE – Sempre sul Corriere, Paolo Di Stefano recensisce in toni entusiasti il libro di Franco Brevini, “L’invenzione della natura selvaggia”, in cui l’autore spiega la nascita del mito culturale della wilderness o wildness. Su La Stampa Gabriella Bosco dà l’annuncio della scomparsa di Denise Epstein, morta a 83 anni di cancro. Figlia di Irène Némirovsky, è stata lei a pubblicare nel 2004 il manoscritto di “Suite francese”, opera fino ad allora rimasta sconosciuta della madre. Nella stessa pagina, l’anteprima di un brano di “La pedina sullo scacchiere”, l’ultimo romanzo inedito di Irène Némirovsky che uscirà il 10 aprile per gli Editori Riuniti. Su Libero Martino Cervo presenta “Underground” di Vladimir Underground, decritto come “un ‘Memorie del sottosuolo’ del XXI secolo, esplicito distillato di decenni di letteratura russa”. Su il Giornale Luca Doninelli recensisce la raccolta di “Prose critiche” di Giorgio Caproni, edita da Aragno. Il giornalista la definisce un’opera preziosa non soltanto “perché ci illumina sull’intensissima attività di recensore – o meglio di ‘cronista letterario’ – di uno dei più grandi poeti italiani di tutti i tempi, ma ci fa entrare a capofitto in un mondo, oso dire in una comunità andata poi in frantumi”. Questi scritti ci obbligano “a riflettere sul nesso che lega la lingua, la qualità della produzione letteraria in tale lingua e la necessaria coralità che deve fare da sfondo a detta produzione”.

5 aprile 2013

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