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Intervista a Manuela e Barbara, ”EyesOpen! rappresenta un nuovo punto di vista sulla fotografia”

Ritorna il nostro appuntamento con le interviste ai personaggi della cultura e dell'arte italiana. Oggi parliamo di fotografia, con un'intervista doppia a Manuela Cigliutti e Barbara Silbe, fondatrici di EyesOpen!...

Manuela Cigliutti e Barbara Silbe sono le fondatrici di EyesOpen!, la neonata rivista di fotografia, il cui N°0 è stato presentato due settimane fa alla Leica Galerie di Milano, con cui inizia anche una proficua attività di ricerca e di studio. In questa ”intervista doppia”, è interessante notare come due donne, dal background simile, abbiano la stessa visione della vita. Forse, proprio per questa ragione, il progetto EyesOpen è destinato a durare e noi glielo auguriamo di cuore!

MILANO – Ritorna il nostro appuntamento con le interviste ai personaggi della cultura e dell’arte italiana. Oggi parliamo di fotografia, con un’intervista doppia a Manuela Cigliutti e Barbara Silbe, fondatrici di EyesOpen! (rispettivamente direttore creativo e direttore responsabile). EyesOpen! si propone di dare importanza alla cultura e agli autori, di ricercare nuovi talenti italiani e internazionali e creare connessioni nella comunità della fotografia e da questa verso le altre arti, prima fra tutte la letteratura.

Come e quando nasce EyesOpen!? Raccontateci il vostro percorso.

Manuela: EyesOpen! è nata come un’idea circa un anno fa. Con Barbara si parlava da tempo di fare qualcosa insieme, e quel qualcosa ha trovato poi forma ed espressione prima con EyesOpen! Associazione Culturale con l’obiettivo di valorizzare soprattutto i giovani talenti nel campo della fotografia. L’intento è dare visibilità a chi non riesce ad emergere come meriterebbe. In parallelo è nata EyesOpen! Magazine: la realizzazione del sogno nel cassetto di fare una rivista cartacea di cultura fotografica. Un prodotto lontano e diverso da quelli già esistenti, non necessariamente in competizione, semplicemente un’offerta diversa. Dall’impaginazione, al formato, ai contenuti. Barbara giornalista e fotografa per ovvi motivi esperta e interessata all’editoria, la sottoscritta photoeditor e interessata ai prodotti editoriali con cui divulgare la fotografia e da qui è nato un brainstorming supportato dal nostro amico e grafico Filippo Marrè Brunenghi che ha trasformato in reale ciò che era nel nostro immaginario. Ufficiosamente poi, siamo ‘nate’ perché crediamo nella positività della fotografia e perché stanche di tutte le polemiche e lamentele sulla crisi, guardiamo oltre tirandoci su le maniche senza e crogiolarci nel negativo e nella staticità.

Barbara: Manuela è photoeditor, io giornalista, da molti anni ci occupiamo di fotografia ed entrambe siamo fotografe. In questi anni abbiamo vissuto con molta sofferenza i grandi cambiamenti che la crisi dell’editoria e, più in generale la recessione economica, hanno provocato in questo ambito. L’idea nasce quindi dalla passione e da un amore condiviso per la fotografia, e dall’esigenza di dedicarci al fare cultura intorno all’immagine andando soprattutto a scovare giovani talenti o maestri dimenticati di questa giovane arte sia italiani che internazionali. EyesOpen! è la prima rivista italiana cartacea a occuparsi di questo, e abbiamo scelto di uscire in due diverse edizioni (italiana e inglese) per parlare un linguaggio internazionale e diffonderci anche all’estero. Abbiamo già parecchi abbonati in molti Paesi del mondo. Una delle cose che ci ha stimolato a partire, è la possibilità di cercare connessioni con le altre discipline artistiche, prima fra tutte la letteratura. In ogni numero del magazine pubblicheremo un racconto letterario inedito al quale verrà affiancato un lavoro fotografico. Potremmo sconfinare nella scultura, nella poesia o nella pittura… e ogni divagazione avrebbe la fotografia come perno a cui ruotare intorno, per tornare a valorizzane l’importanza.

Che cos’è EyesOpen? Un magazine, un’associazione culturale e poi?

M: EyesOpen! è prima di tutto un contenitore che speriamo appaia curato ed appassionato così come è nel nostro intento. Un contenitore di talenti fotografici, di immagini di qualità, di testi di approfondimento con il tocco letterario (inseriamo un testo letterario di uno scrittore emergente su ogni numero del magazine). Nell’arco del 2015 organizzeremo anche alcuni workshop, anche qui cercheremo di distinguerci, eviteremo i workshop tecnici ma ci concentreremo sulla lettura delle immagini e sulla cultura fotografica, su ciò che è concettualmente la fotografia per chi la fa e per chi ne fruisce. Vorremmo essere anche casa editrice, supportare sempre i giovani talenti nella produzione dei loro libri fotografici, non sappiamo ancora quando, ma sicuramente è nei nostri pensieri.

B: EyesOpen! è tante cose e contiene tante idee. E’ un’associazione per la cultura che proporrà diverse iniziative in favore della fotografia e dei suoi autori, è un’Academy che da primavera proporrà corsi di alto livello, ed è la prima rivista italiana cartacea a occuparsi di cultura fotografica mettendola in connessione con le altre arti, soprattutto la letteratura che su ogni numero avrà un posto rilevante. Nei nostri progetti che supporteranno i giovani talenti, c’è anche quello di pubblicare libri, produrre mostre, vendere immagini. Quindi saremo casa editrice, galleria d’arte e agenzia. Il nostro primo fiore all’occhiello resta però il trimestrale di qualità, che si rivolte agli stessi fotografi, ad appassionati, a collezionisti, galleristi e persone che vogliono decifrare meglio il linguaggio della fotografia.

Come mai avete sentito l’esigenza di creare un’altra rivista dedicata alla fotografia? Cosa ha più degli altri EyesOpen? Qual è il suo punto di forza?

M: Come dicevo prima, non ha nulla né in più né in meno delle altre riviste, è semplicemente diversa. Diversa per i contenuti, mai tecnici, mai parleremo di trucchi di photoshop o macchine fotografiche, azzardiamo poi a proporre un tipo di fotografia che spesso in Italia viene trascurata mentre all’estero è pane quotidiano. Vogliamo rischiare e proporre qualcosa a cui i palati italiani non sono abituati, non ci ‘incastriamo’ nei concetti soliti di ‘bianco e nero meglio del colore’, ‘analogico meglio del digitale’…non ci interessa il cliché sterile perché i tempi stanno cambiando e non c’è più bisogno di parlare delle solite cose, vogliamo guardare avanti. Per noi è importante che la fotografia sia fruita in modo semplice e che ognuno ci veda ciò che vuole: belle immagini, modalità di espressione, arte, testimonianza storica, attualità e sociale….etc…insomma, una piacevole lettura. Il nostro punto di forza è quello di avere un grande entusiasmo e una grande curiosità. Cercare in continuazione contenuti e autori nuovi invece di affidarci a chi è già noto e funziona (che ci renderebbe la vita più facile ma è déjà vu). Speriamo poi che il punto di forza sia anche la ‘leggerezza’ di impaginazione e la facilità di fruizione di testi e immagini. Le prime centinaia di copie della rivista sono partite per il mondo in questi giorni, siamo in attesa dei feedback. Con noi possono collaborare scrittori, fotografi, critici, curatori, volendo anche scultori e pittori: il focus è al 90% sulla fotografia, ma ci piacciono le influenze con altre forme artistiche ed espressive.

B: Questa non è “un’altra rivista dedicata alla fotografia”. E’ “La rivista per la fotografia”. Mi scusi se le sembrerò un po’ presuntuosa, in realtà non lo sono affatto, ma sono molto sicura del lavoro che stiamo facendo con EyesOpen! Dirigo una rivista differente da tutte le altre, almeno in Italia, che con le altre però non è minimamente in competizione perché ci occupiamo di argomenti che nessuno tratta. In edicola si trovano molte pubblicazioni sul tema, che hanno scelto di occuparsi da tempo di tecnica e di nuovi prodotti. Noi non faremo questo. Ci interessano gli aspetti artistici e culturali di questa disciplina e cerchiamo di valorizzarne l’importanza che negli ultimi anni sembra essersi perduta a causa di molte ragioni. C’è bisogno di qualità, è la sola strada percorribile, ed è questo il nostro punto di forza, così rispondo anche alla sua ultima domanda: è la qualità senza dubbio, che si traduce in ricerca di temi e autori in ogni angolo del mondo, in un trimestrale che cura la scelta della carta, la stampa, i contenuti scritti, che rispetta fedelmente la riproduzione delle opere, e che indaga e approfondisce persone e temi come non si fa purtroppo quasi più in editoria.

Quali sono i vostri progetti futuri?

M: Lavoriamo correndo su due binari paralleli. Uno dedicato ai contenuti del prossimo numero del magazine che uscirà a Marzo e l’altro dedicato alla creazione dei contenuti per la nostra Academy (workshop) e per coinvolgere i prossimi collaboratori che produrranno contenuti, collaborazioni etc…è un work in progress, siamo in due per ora e preferiamo fare un passo alla volta così da essere sicure di camminare bene.

B: Ci dedicheremo ai nostri lettori con passione: abbiamo promesso loro qualcosa di unico e non vogliamo deluderli. La ricerca costante di validi autori da valorizzare e da proporre sulle nostre pagine è di primaria importanza. E poi, come già accennato, con la bella stagione prenderà il via la nostra Academy: autori italiani e internazionali terranno per noi incontri, corsi e workshop per insegnare qualcosa che vada ben oltre le regole di base per scattare una fotografia. Un altro nostro modo di fare cultura intorno all’immagine, senza perdere il gusto del divertimento.

16 dicembre 2014

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