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Annalena Benini, “Vi spiego in cosa consiste il senso del ridicolo”

Come prenderla sul ridere nella vita quotidiana

Livorno

Durante la prima edizione del Festival “Il Senso del Ridicolo”, abbiamo visto esibirsi alcune delle icone della comicità italiana, tra cui la giornalista de Il Foglio Annalena Benini.

Alla ricerca del senso del ridicolo

La Benini racconta che, dopo aver ricevuto l’invito al festival per fare un intervento sul prenderla sul ridere nella vita quotidiana, ha avuto inizio un periodo d’inferno. Ha definito i mesi antecedenti al festival come i più infelici della sua vita, non riusciva più a ridere, nemmeno per le vicende “comiche” che le sono capitate in quei giorni. “Non ho riso nemmeno quando mio marito è stato attaccato da una famiglia di meduse – racconta la Benini – non riuscivo più a trovare il senso ridicolo della vita, per fortuna, però tutti gli altri hanno riso di me, in continuazione, e un amico mi ha spiegato che nessuno mi chiedeva di far ridere ma che avrei soltanto dovuto spiegare che cos’è per me l’umorismo delle piccole cose.”

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Metterci al centro del ridicolo

Così la giornalista, dichiarando di non essere proprio la più adatta, ha preparato questo intervento, pensando alle scrittrici che ama di più, e che, secondo lei, hanno saputo sempre individuare il senso del ridicolo, più che del tragico, nella vita quotidiana, senza farsene lacerare o almeno senza darlo troppo a vedere. Trovando il modo di riderci sopra. Scoprendo quello che a lei sembra il segreto del senso dell’umorismo, rivolgendo tutto quello che succede verso noi stessi. In poche parole, “metterci al centro del ridicolo”. “Mettere noi stessi al centro del ridicolo è anche un modo per fermare le derisioni altrui- dice la giornalista-ci prendiamo in giro prima che lo facciano gli altri, annulliamo i nostri difetti trasformandoli in una storia buffa prima di diventare lo zimbello di tutti. In questo modo diventi l’eroina, invece che la vittima dello scherzo”.

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Cos’è il senso del ridicolo?

Secondo la Benini il senso del ridicolo ha di meraviglioso che “non è mai pomposo, non si dà mai arie, può raccontare un’infelicità, può essere velato di malinconia, di rabbia perfino, ma è privo di vittimismo, di eroismo e di auto elogio”. “PERCHE’ POSSO FAR RIDERE LA GENTE E PREFERISCO DI GRAN LUNGA CHE SI RIDA DI ME PIUTTOSTO CHE MI SI COMPIANGA.” Annalena Benini, racconta storie di vita quotidiana, cercando quella punta di ridicolo che accompagna tutti noi, in ogni istante.

Lucrezia Quaresima

1 ottobre 2015

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