Sei qui: Home » Libri » Susin Nielsen, “Leggere stimola l’immaginazione meglio di qualsiasi dispositivo elettronico”

Susin Nielsen, “Leggere stimola l’immaginazione meglio di qualsiasi dispositivo elettronico”

L'autrice canadese, di recente in libreria con il romanzo “Siamo tutti fatti di molecole”, è protagonista oggi del Festivaletteratura di Mantova di un incontro con Lella Costa intitolato “Adolescenti fatti di molecole”

MILANO – ”Penso che si possa parlare di tutto in un libro per bambini e adolescenti come in un libro per adulti. Cerco di evitare i moralismi, non voglio martellare il lettore con un messaggio da trasmettere a tutti i costi. Odio leggere roba del genere, così evito di scriverla”. E’ questo il particolare approccio alla scrittura di Susin Nielsen, autrice canadese di recente in libreria con il romanzo “Siamo tutti fatti di molecole”, è protagonista oggi del Festivaletteratura di Mantova di un incontro con Lella Costa intitolato “Adolescenti fatti di molecole”. Nota sceneggiatrice di popolari serie televisive e vincitrice per due volte il prestigioso Canadian Screenwriter Award prima di lanciarsi nel mondo dei libri per ragazzi, nei suoi romanzi l’autrice approfondisce il tema della famiglia di oggi e il riflesso imprevedibile di questo universo affettivo e relazionale sulla vita di protagonisti adolescenti che ne fanno parte. Conosciamo insieme l’autrice e la sua ultima opera.


Dove hai trovato l’ispirazione per il tuo ultimo romanzo?

Mi sembra di avere un interesse senza fine per le famiglie allargate. Nel mio secondo romanzo, Caro George puoi sposare la mamma?, Violet deve vedersela con la nuova moglie del papà e le loro bambine, e con il nuovo fidanzato della mamma. Con Siamo tutti fatti di molecole volevo fare un passo avanti e rappresentare la fusione di due famiglie in una. Probabilmente non è troppo difficile per me immaginare dove abbia trovato l’ispirazione; i miei stessi genitori hanno divorziato e si sono poi risposati. Ho fratellastri e fratelli acquisiti. Mia mamma ha aspettato che fossi grande e già fuori di casa prima di risposarsi (sono cresciuta con lei), ma ha sposato un uomo con quattro figli. Sono figlia unica e, non fraintendetemi, sono molto affezionata a tutti loro, ma se tutto questo fosse successo quando avevo l’età di Ashley… diciamo solo che mi sarei comportata peggio, molto peggio di Ashley! Inoltre, da genitore, ho visto molte famiglie cambiare e ricostituirsi. Genitori che muoiono, o che dichiarano la propria omosessualità. Tutti questi ingredienti hanno contribuito alla nascita di Siamo tutti fatti di molecole.

 

Uno dei temi principali dei tuoi romanzi è la famiglia di oggi e gli imprevedibili effetti di questo universo fatto di emozioni e relazioni sulla vita dei protagonisti, che appartengono al mondo degli adolescenti. Come è cambiata oggi la responsabilità dei genitori nei confronti dei loro figli rispetto al passato?

Ai tempi della scuola, ero l’unica della mia classe – l’unica! – ad avere i genitori divorziati. Adesso, almeno in nord America, è molto comune. Ma il fatto che sia più comune, non significa che non sia profondamente doloroso per tutti. E, ovviamente, la morte di un genitore è sempre un enorme trauma. Penso, forse, che la differenza oggi, in generale, stia nel fatto che i genitori parlano molto più liberamente con i propri figli. Li accompagnano e li aiutano ad affrontare tutto ciò che succede quando un genitore che sta morendo, li rendono partecipi del funerale, come succede a Stewart in Siamo tutti fatti di molecole, o sono più aperti riguardo al divorzio (senza, spero, coinvolgerli in brutti dettagli del genere “Papà mi ha tradito e non posso perdonarlo e lo odierò per sempre!”). Oggi siamo più abituati a vedere famiglie di tutte le tipologie e dimensioni, non solo “a taglia unica”. Ed è una cosa meravigliosa.

 

Divorzio, sofferenza, omofobia, bullismo, famiglie con un solo genitore: come sei stata capace di affrontare questi argomenti così forti e parlarne in libri per ragazzi?

Ho iniziato provando a scrivere una buona storia. Un racconto coinvolgente con dei buoni personaggi, e con una certa dose di ironia. Non ho mai pensato di mettermi a scrivere di un “problema”. Ma penso che si possa parlare di tutto in un libro per bambini e adolescenti come in un libro per adulti. Provo a scrivere dei libri che anche gli adulti possano trovare interessanti e piacevoli da leggere. Cerco di evitare i moralismi, non voglio martellare il lettore con un messaggio da trasmettere a tutti i costi. Odio leggere roba del genere, così evito di scriverla.

 

Le nuove generazioni sono bombardate da mille stimoli provenienti dal mondo esterno. Come i ragazzi di oggi possono dedicare più tempo alla lettura?

È una domanda difficile. Devo dire che continuo a incontrare lettori appassionati. Così, mi piacerebbe credere che l’amore per la lettura nei ragazzi sia più forte che mai. Ma è vero, hanno molte distrazioni, dispositivi elettronici e passatempi vari. La cosa riguarda anche me, in effetti! Spero che durante gli anni di formazione dei bambini, i genitori limitino il tempo trascorso davanti agli schermi, e LEGGANO loro delle storie. È un passo molto importante per instillare l’amore per la lettura in un bambino. Leggere stimola l’immaginazione come nessun dispositivo elettronico è in grado di fare.

 

 11 settembre 2015

© Riproduzione Riservata