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Roberta Comin, ”Le favole rappresentano un modo fantastico di dire le cose, senza imporle. Aiutano a crescere”

ar sentire bene i piรน giovani nellโ€™affrontare il difficile processo della crescita quotidiana, imparando con un sorriso, con entusiasmo e dando libero sfogo ai propri sogni e alla propria fantasia. Con questo obiettivo la scrittrice

MILANO – Far sentire bene i più giovani nell’affrontare il difficile processo della crescita quotidiana, imparando con un sorriso, con entusiasmo e dando libero sfogo ai propri sogni e alla propria fantasia. Con questo obiettivo la scrittrice per ragazzi Roberta Comin, dopo il successo di “Favole sottobraccio”, torna a rivolgersi ai più giovani e non solo, con ‘Favole sottovoce‘, una nuova raccolta di storiededicate ai più piccoli. In questa intervista, l’autrice ci spiega l’importanza delle favole, ancora oggi, per l’educazione degli adulti di domani.

Come nasce l’idea di questo libro?

L’idea del libro nasce dal mio ‘gioco’ con le parole, iniziato ancora con il primo libro.
La voglia di trasmettere sorrisi, anche se gli argomenti ‘da mamma che è stata sulle barricate’ di cui parlo non sono sempre così facili da affrontare, continua a coinvolgermi sempre molto!

In ogni caso Favole sottovoce è nato anche perchè l’editore mi ha chiesto di continuare il mio giocare, iniziato con Favole sottobraccio.

E visto che il primo libro era piaciuto…

 

Perché il titolo “favole sottovoce”?

Favole sottovoce perchè sono rivolte a bambini che crescono rispetto a Favole sottobraccio.
Bambini che sanno leggere le storie da soli, sottovoce, senza l’aiuto dei grandi…
Sono favole che cercano di risolvere i problemi quotidiani con un sorriso, sempre, ma che lo fanno piano, con più parole, per insegnare che i problemi non sempre si possono risolvere in uno schiocco di dita… ci vuole tempo, impegno… e la lunghezza maggiore della favola cerca di insegnare quello: ad avere pazienza!

 

Quali messaggi hai voluto lanciare attraverso queste storie?

Forse un inizio di risposta a questa domanda l’ho già dato con la precedente, per quanto riguarda la lunghezza delle nuove favole.

Sono cinque favole, cinque argomenti:
1- il bisogno di continuare a credere nei nostri sogni di bambini perchè sono quelli che colorano la nostra vita di adulti;

2- la difficoltà di sentirci amati e apprezzati, voluti e sostenuti. La paura di lasciarci amare a volte ci impedisce di essere felici;

3- il coraggio e la necessità di crescere e di prendere delle decisioni libere e responsabili per la nostra vita. E qui si inserisce anche il bisogno di poter essere liberi di prendere queste decisioni;

4- la necessità di continuare a credere in noi stessi e nelle nostre capacità, anche nei momenti più difficili;

5- il problema dell’invidia e della gelosia che ci isola dagli altri.

 

Ritiene che le favole, sia le classiche che le nuove, siano il modo migliore per educare un bambino, e perché?

Sicuramente le favole sono un modo splendido di dire le cose!
Dici, ma non imponi.

Suggerisci, ma è una favola…

Affronti gli argomenti più complicati e ti aiuta la magia!

E quindi, perchè no? Le favole aiutano tutti a crescere!!!

 

18 febbraio 2015

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