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Rivoluzione scolastica, Stefania Giannini ”Più merito e meno supplenze”

Continua a prendere forma il pacchetto “rivoluzionario” della scuola portato avanti, da qualche settimana, dal Premier Matteo Renzi e dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: sì alla meritocrazia e no alle supplenze che, come sottolinea Giannini...

Davanti alla platea del Meeting di Cielle, a Rimini, è stata presentata la riforma Giannini-Renzi in merito alle scuole. Più che una riforma, come sottolinea il ministro dell’Istruzione, si tratta di una vera e propria rivoluzione scolastica

MILANO – Continua a prendere forma il pacchetto “rivoluzionario” della scuola portato avanti, da qualche settimana, dal Premier Matteo Renzi e dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: sì alla meritocrazia e no alle supplenze che, come sottolinea Giannini “Fanno male a chi le fa e chi le riceve. Ragioniamo in termini di organico funzionale e non di organico di diritto”. Durante l’incontro a Rimini, al meeting di Comunicazione e Liberazione, si è parlato anche di scuole più autonome e nuovi programmi scolastici. Insomma, le regole del gioco scuola stanno cambiando e sono in arrivo, a settembre, tantissime novità.

LE SUPPLENZE – Il ministro Stefania Giannini non lascia spazio a ripensamenti: le supplenze devono essere eliminate perché non fanno bene a nessuno. “Questo è un problema che nessun governo ha voluto affrontare – si legge oggi su Il Corriere della Sera  – ogni anno si sa con precisione quali sono i posti da coprire ma c’è un meccanismo perverso che ci trasciniamo da decenni che non ci consente di lavorare se non con gli organici di diritto e quindi con le graduatorie”.

LA RIFORMA – L’idea è quella di inserire nelle scuole una quota di insegnanti destinata a supplenze annuali (o di un periodo più breve): in caso di sostituzioni, questi docenti saranno assunti a tempo pieno con il vantaggio che gli studenti avrebbero sempre gli stessi insegnanti anziché rapportarsi ogni volta con perfetti sconosciuti.

IL MERITO E GLI STIPENDI – Cambiano le regole anche sugli stipendi degli insegnanti. A Rimini, il ministro Giannini sottolinea “Vanno cambiate le regole del gioco, gli stipendi vanno agganciati non più all’anzianità, ma al merito e alle qualità, penalizzando chi non fa il proprio dovere”. In pratica, più si lavora, più si guadagna.

26 agosto 2014

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