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Licia Troisi, ”I segreti per fare lo scrittore? Leggere molto e sapersi confrontare’

Licia Troisi è ormai una habitué del Salone del libro di Torino, e anche quest’anno non ha mancato all’appuntamento, presentando l’ultimo capitolo della saga, tra fantascienza e fantasy, di Nashira. Una storia ricca di spunti...

TORINO – Licia Troisi è ormai una habitué del Salone del libro di Torino, e anche quest’anno non ha mancato all’appuntamento, presentando l’ultimo capitolo della saga, tra fantascienza e fantasy, di Nashira. Una storia ricca di spunti, ma l’autrice non ha parlato solo di questo.

 

Cos’è Nashira?

Nashira è in origine una parola araba che vuol dire fortunata, anche se nella mia storia Nashira non è certo fortunata, è un mondo che gira intorno a due stelle, che periodicamente fanno succedere delle catastrofi. Nashira è abitato da due etnie, i talariti che dominano e i femtiti che sono schiavi, i primi scuri di pelle e i secondi bianchi. In questo ultimo capitolo la mia protagonista, Talitha, scoprirà che forse dietro alle due stelle c’è qualcuno che le domina e le guida.

 

I tuoi protagonisti chi sono?

In tutte le mie storie c’è sempre un’eroina, Talitha in questo caso, e un protagonista maschile, Saiph. Tutto nella storia di Nashira è scatenato dalla ribellione di Talitha contro un destino preordinato, che suscita reazioni impreviste. Un altro grande protagonista è il mondo di Nashira, dove non c’è alternanza delle stagioni, c’è una zona fredda (dove vivrei volentieri, detesto il caldo!) e una zona desertica, e in questo ultimo mio libro esce allo scoperto anche la Nashira sotterranea, un mondo a parte che può diventare essenziale per la sua salvezza.

 

Come ti senti ora che hai finito?

Sono un po’ triste, ma sono anche soddisfatta di essere arrivata alla fine di questa avventura, che mi ha portato a scrivere un libro di 1600 pagine totali, cercando di lavorarci su con costanza.

 

A cosa stai lavorando adesso?

Porto avanti innanzitutto la saga urban fantasy di Pandora, che mi sta divertendo tantissimo, visto che parlo di una realtà molto vicina a me, quella della Roma periferica. Quando si pensa a Roma si pensa a quella de La grande bellezza, al centro, ma per chi come me vive a Roma la Roma vera è quella delle periferie, che hanno una vita propria.

 

Sai che con i tuoi libri hai avvicinato molti giovani e giovanissimi alla lettura?

Penso che chi legge si apre la mente e se ho fatto questo sono molto contenta.

 

Hai consigli per chi scrive?

Io ho fatto la scrittrice per caso,  volevo fare l’astrofisica, scrivere per me era un hobby da sempre, comunque il consiglio è sempre quello di leggere molti e di confrontarsi con gli altri.

 

A proposito del tuo lavoro di astrofisica, esistono sistemi come quello di Nashira con due stelle?

Sì. Ma dubito che nella realtà possano permettere mondi abitati come quello che ho creato io o comunque con delle forme di vita. Nella conclusione di Nashira mi sono ispirata al dilemma morale presente in tanti episodi di Star Trek, ma ho scelto comunque una soluzione fantasy e non fantascientifica.

 

Ci sono novità su adattamenti cinematografici e in videogioco dei libri delle Cronache?

Ho venduto i diritti per entrambe le versioni, ma per ora è tutto fermo, non ho potere decisionale e i costi, sia per un videogioco che per un film sono fuori budget qui in Europa.

 

Hai mai avuto il blocco dello scrittore?

Sì, nel 2007, quando mi fu proposto di partecipare con un mio racconto ad un’antologia per adulti, mi scoraggiai e mi bloccai. Ho risolto tutto riposandomi per un po’.

 

Prossimi progetti oltre a Pandora?

Ho qualche idea per una nuova saga, ma per ora preferisco non parlarne. Non mi spiacerebbe esplorare di nuovo il mondo delle Storie perdute.

 

Il tuo libro preferito? E quello più difficile da scrivere?

Per la prima domanda è sempre l’ultimo che ho scritto il preferito, il più difficile forse proprio Le storie perdute.

 

Elena Romanello

 

22 maggio 2015

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