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Le 14 scene tratte da libri per ragazzi che per anni ci hanno spaventato

Essere genitori non è per niente facile. Per impartire ai figli una buona educazione e fargli vivere un’infanzia felice e spensierata siamo disposti a tutto...

MILANO – Essere genitori non è per niente facile. Per impartire ai figli una buona educazione e fargli vivere un’infanzia felice e spensierata siamo disposti a tutto: scolleghiamo il TV per costringerli a fare i compiti, limitiamo il tempo davanti ai videogiochi, evitiamo di parlare delle notizie di cronaca davanti a loro ma… cosa succede dopo che gli rimbocchiamo le coperte?

Accendono l’abat-jour e iniziano a leggere un libro. Niente di male direte voi, anzi! Purtroppo però a volte la letteratura per ragazzi nasconde scene terrificanti e un urlo nel cuore della notte ci desta: Mammaaaa!!!

 

Sebbene una libreria o una biblioteca non appaiano agli occhi dei nostri figli come un luogo magico ed estremamente interessante, non si immaginano neanche quale cuore oscuro si cela tra le pagine dei più grandi classici della letteratura.

 

Il portale web Bustle ha recentemente elencato le 14 scene prese dai libri per ragazzi che più ci hanno spaventato.

 

In “Cloudy with a Chance of Meatballs” (traducibile in ‘Nuvoloso con possibili precipitazioni di polpette’, libro che ha ispirato il film d’animazione “Piovono polpette”) gli abitanti di “Chew and swallow” sono costretti ad abbandonare la loro città onde evitare… la morte!

“Le persone temevano per la loro vita. Non potevano andare fuori la maggior parte del tempo. Molte case erano state gravemente danneggiate da polpette giganti, i negozi erano stati ricoperti da pannelli e non c’era più la scuola per i bambini. Così si decise di abbandonare la città di Chew and swallow. È stata una questione di sopravvivenza.”

 

Nel libro “Luca, la luna e il latte”, più volte censurato, si parla di un ragazzo nudo che sta per essere cucinato da un cuoco con i baffi alla Hitler… un pesante riferimento all’Olocausto.

“I fornai… mescolavano Mickey in pastella, cantando, ‘Latte in pastella! Latte in pastella! Mescolare! Cuocere!’

 

In “Nelle pieghe del tempo” la giovane protagonista Meg è costretta a scontrarsi in una battaglia psicologica con un cervello enorme e pulsante chiamato IT per salvare la vita al fratello più piccolo.

“Sapeva che il suo piccolo e debole cervello non poteva competere con questo cervello enorme, senza corpo e pulsante. Rabbrividì mentre guardava IT. Nel laboratorio a scuola c’era un cervello umano e gli studenti più grandi che si preparano per il college devono tirarlo fuori, guardarlo e studiarlo. Meg sapeva che quando quel giorno sarebbe arrivato anche per lei non avrebbe potuto sopportarlo. Ora però non poteva fare a meno di pensare che se solo avesse avuto un coltello da dissezione avrebbe potuto tagliare IT, incidendo spietatamente cervello e cervelletto”.

 

Nel libro “La piccola Fiammiferaia” la giovane e disperata protagonista muore congelata mentre ha un’allucinazione sulla sua defunta nonna.

‘Nonna!’ Esclamò la piccola. «Oh, portami con te! Vai via quando il fiammifero si brucia; svanisci come la calda stufa, come il delizioso arrosto, e come il magnifico albero di Natale!’… Ma in un angolo, in una fredda alba, stava seduta la povera ragazza, con le guance rosee e con una bocca sorridente, appoggiata contro il muro – congelata a morte l’ultima sera dell’anno.”

 

Nel romanzo “Coraline” una bambina riceve il più terrificante dei doni: due bottoni da cucire al posto degli occhi.

Su un piatto di porcellana sul tavolo della cucina c’erano un rocchetto di filo nero e un lungo ago d’argento, accanto due grossi bottoni neri. ‘Io non credo sia il caso’, disse Coraline. ‘Oh, ma noi vorremmo’ disse l’altra madre ‘noi vorremo che tu restassi. Ed è solo una piccola cosa.’

 

Nel libro di “Peter Pan” Peter asserisce che sua madre chiuse la finestra a chiave in modo che non sarebbe più potuto tornare indietro e lo rimpiazza con un altro bambino.

‘Molto tempo fa’ disse, ‘Pensavo come te che mia madre avrebbe tenuto per sempre la finestra aperta per me, quindi sono rimasto fuori per lune e lune e lune; ma la finestra era sbarrata, mia madre mi aveva dimenticato, e un altro bambino dormiva nel mio letto.”

 

In “Where the red fern grows” (traducibile in ‘Dove cresce la felce rossa’) di Wilson Rawls, il bullo si ferisce con un’ascia davanti al fratello più piccolo.

“Guardai Rubin e vidi ciò che aveva paralizzato Rainie. Quando Rubin inciampò, cadde sull’ascia. Gli aveva trafitto lo stomaco.”

 

Nel romanzo “Anna dai capelli rossi” Anna si spaventa immaginando un bosco infestato dai fantasmi, e di notte sogna di correre per quei boschi.

“Anne stava camminando. Inciampò mentre era sopra il ponte e rabbrividì quando si trovò sul sentiero. Anne non dimenticò mai quella passeggiata. Si pentì amaramente di aver concesso quelle libertà alla sua fantasia. I folletti si nascondevano tra le ombre, allungavano le mani fredde e scarne per afferrare la ragazzina terrorizzata che li aveva creati con la sua immaginazione.”

 

Nel libro “Outside Over There” di Maurice Sendak la sorellina appena nata della protagonista viene rapita dai folletti e rimpiazzata da una bambina di ghiaccio che si scioglie non appena la ragazza prova ad abbracciarla.

“Povera Ida, non sapendo abbracciò il muta forma e mormorò: “oh come ti voglio bene” ma la bambina di ghiaccio gocciolava così Ida seppe che erano stati i folletti.”

 

In “Black Beauty” i docili cavalli venivano maltrattati.

Aveva una frusta con qualcosa di così tagliente verso la fine che a volte faceva sanguinare, mi avrebbe frustato anche sotto la pancia; era fuori di testa. Umiliazioni come queste mi spezzavano il cuore, ma ho fatto del mio meglio, sono andato avanti senza ripensare al passato; il povero Ginger diceva che era inutile; gli uomini sono i più forti.

 

In “What was I scared of?” il Dr. Seuss ci ha tramandato un messaggio di paura e di speranza. Per tutto il tempo però i pantaloni verdi e vuoti che svolazzavano nel bosco ci hanno semplicemente terrorizzato.

“Ero ormai nel bosco inoltrato / Quando, improvvisamente, spiai. / Vidi un paio di pantaloni verde pallido / e non c’era nessuno al loro interno!”

 

Nel romanzo “Farmer Boy” siamo portati a credere che l’insegnate venga frustato a morte per ben due capitoli.

‘Hanno fatto fuori due insegnanti’ disse. ‘L’anno scorso hanno fatto del male a Jonas Lane, così male che morì più tardi’.  Tutti sapevano che il signor Corse non ci sarebbe stato l’indomani. Una delle bambine cominciò a piangere, poi tre o quattro di loro misero la testa sul banco e iniziarono a singhiozzare.”

In “Ghost Beach” – uno dei libri più paurosi della serie “Goosebumps” – i tre bambini morti iniziano a decomporsi fino al punto che il lettore intravede gli scheletri.

“LouisaSadler: Non abbiamo mai avuto la possibilità di vivere!

Sam Sadler: Il primo inverno – non è giusto!

LouisaSadler: Non abbiamo mai avuto una vita come tutti!

Sam Sadler: Siamo tutti morti al freddo!

LouisaSadler: Eravamo molto affamati!”

 

Nella versione originale di “Cenerentola” le sorellastre si tagliano parte dei loro piedi.

“Con la madre in piedi vicino a lei, la sorella più grande prese la scarpa per provarla. Non riusciva a infilare l’alluce, la scarpa era troppo piccola per lei. Poi la madre le diede un coltello e disse: ‘Taglia la punta del piede. Quando sarai regina non sarà più necessario camminare’. La ragazza tagliò la punta, costrinse il piede nella scarpa, trattenne il dolore, e andò dal principe.”

8 settembre 2014

Eleonora Ferrante

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