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Di Meglio (Gilda degli Insegnanti), ”Renzi faccia un referendum per sapere cosa ne pensano gli insegnanti sulla Buona Scuola”

“Invece di rispondere nel merito alle critiche poste nei confronti di un disegno di legge che è un mostro giuridico, Renzi fa opera di disinformazione, sferrando l'ennesimo attacco contro i sindacati accusati di voler scioperare per mantenere il loro potere nelle scuole...

MILANO – “Invece di rispondere nel merito alle critiche poste nei confronti di un disegno di legge che è un mostro giuridico, Renzi fa opera di disinformazione, sferrando l’ennesimo attacco contro i sindacati accusati di voler scioperare per mantenere il loro potere nelle scuole – E’ quanto afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – Ma di quale potere si tratti, lo sa solo lui’.

 

LO SCIOPERO DI OGGI – ‘Le piazze stanno esplodendo, questa manifestazione vuole dimostrare l’orgoglio della scuola e rispondere al Governo che la sta umiliando – prosegue Rino Di Meglio – Vogliamo che il Governo proceda immediatamente all’assunzione dei precari con un decreto legge stralciandola dal disegno di legge e smettendola con i ricatti. L’assunzione dei precari non è un favore ma un obbligo (sul Governo italiano incombe la sentenza Ue). Vogliamo che vengano ritirati gli articoli del ddl riguardanti i poteri dei presidi, gli albi territoriali, le assunzioni dirette da parte dei dirigenti scolastici e il licenziamento dei precari dopo 36 mesi di servizio’

 

MONOLOGO AL DIALOGO – ‘Non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare e il presidente del Consiglio – prosegue Di Meglio – dichiarando di non capire le ragioni della protesta e annunciando l’intenzione di scrivere una lettera ai docenti per spiegare la riforma, dimostra ancora una volta di preferire il monologo al dialogo. A questo punto, gli lanciamo una sfida: faccia un referendum per sapere se gli insegnanti approvano o bocciano la sua Buona Scuola”.

 

GLI ASPETTI CRITICI DEL DDL SULLA SCUOLA – Tra i numerosi aspetti critici del ddl, Di Meglio richiama l’attenzione soprattutto sul reclutamento attraverso gli albi territoriali, che “farebbero perdere cattedra e titolarità, condannando gli insegnanti a essere precari a vita. Uno dei diritti fondamentali dei lavoratori – ricorda il coordinatore della Gilda – è di non poter essere trasferiti senza motivazione in un’altra sede di lavoro e con questa riforma c’è il rischio che, dopo tre anni di servizio in una scuola, un docente venga spostato in un altro istituto, lontano chissà quanti chilometri da casa, magari soltanto perchè risulta poco gradito al dirigente scolastico”.

 

5 maggio 2015

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