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Michele Serra, ”Il libraio per un lettore è come una guida, un assistente spirituale”

La causa principale della crisi dei librai oggi? La concorrenza spietata degli altri media, con il conseguente assedio dei consumi culturali o ludici. Parere di Michele Serra, il giornalista-scrittore, autore di uno dei libri italiani più di successo degli ultimi anni, Gli sdraiati...

MILANO – La causa principale della crisi dei librai oggi? La concorrenza spietata degli altri media, con il conseguente assedio dei consumi culturali o ludici. Parere di Michele Serra, il giornalista-scrittore, autore di uno dei libri italiani più di successo degli ultimi anni, Gli sdraiati, incentrato sul rapporto padre-figlio. Protagonista della giornata conclusiva del Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, in cui il giornalista-scrittore interverrà nel corso dell’incontro “Istruzioni per un futuro radioso”, Michele Serra ci parla dell’importanza delal figura del libraio oggi.

Quale importanza rivestono secondo lei i librai italiani, all’interno della filiare dell’editoria italiana?

Non sono un “tecnico”, ma quando entro in libreria mi accorgo subito se è una libreria “con librai” oppure “senza”, ovvero con normali commessi. Non so quanti siano i lettori come me, che hanno bisogno di guida e assistenza, e considerano la libreria un labirinto nel quale non perdersi. Ma credo siano parecchi. La cultura intimidisce, il ruolo del libraio è fondamentale, è una guida, un assistente spirituale…

 

Usando in prestito il titolo di uno dei suoi ultimi libri, si può dire che i librai italiani oggi siano un popolo di “sdraiati”? Quali secondo lei sono le maggiori cause della crisi del settore?

Ovviamente la causa principale della crisi è la concorrenza spietata degli altri media: il tempo rimane una quantità immutata, ventiquattro ore al giorno ogni giorno, l’assedio dei consumi culturali o ludici si è invece moltiplicato e diversificato. No, non direi proprio che i librai sono sdraiati. In un castello assediato non c’è tempo per sedersi, figuriamoci per sdraiarsi…

 

“Istruzioni per un futuro radioso” è il titolo del suo intervento nella giornata conclusiva del seminario. Ci può dare qualche anticipazione in merito?

Il titolo è ovviamente ironico. Ma il pessimismo mi ha davvero stufato, è ripetitivo, una forma di conformismo, un borbottio di massa al quale bisogna reagire se non altro per non morire di noia…

 

Ha mai pensato di raccontare all’interno di un suo prossimo libro la storia, o più storie, di librai italiani?

No, non ci ho mai pensato, non mi viene neanche in mente se esistono romanzi con librai protagonisti. Nel caso, toccherebbe a un libraio ovviare alla lacuna, diventando scrittore e raccontando come sono, i libri, visti “dal di dentro”.

 

 

 

30 gennaio 2015

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