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Marco Missiroli, ”Nel mio libro racconto l’educazione sentimentale di un ragazzo timido che vuole conquistare la vita’

Arriva nelle librerie “Atti osceni in luogo privato”, il nuovo romanzo dello scrittore Marco Missiroli, che con il suo precedente romanzo “Il senso dell’elefante” si è aggiudicato il Premio Campiello Giuria dei Letterati 2012..

Intervista a Marco Missiroli, autore di “Atti osceni in luogo privato”, un romanzo di formazione sentimentale e sessuale che insegna ai “timidi” a conquistare l’esistenza

 
MILANO – Arriva nelle librerie “Atti osceni in luogo privato”, il nuovo romanzo dello scrittore Marco Missiroli, che con il suo precedente romanzo “Il senso dell’elefante” si è aggiudicato il Premio Campiello Giuria dei Letterati 2012. Con questo nuovo romanzo l’autore riminese ci racconta – tra Parigi e Milano, tra gli anni Settanta e i giorni nostri – l’educazione sentimentale e sessuale di Libero Marsell, un bambino che diventa uomo, alle prese con la propria timidezza e con la scoperta dell’erotismo. L’autore sarà protagonista oggi dalle 16 di una tweetchat, in cui egli stesso interverrà in merito al suo libro e risponderà alle domande dei lettori. E’ aperto, inoltre, sul sito di Libreriamo il Gruppo di lettura dedicato al libro ‘Atti osceni in luogo privato’, in cui tutti coloro che hanno letto il libro in anteprima o dopo l’uscita in libreria possono inviare e condividere il proprio commento o la propria recensione in merito.
 

Il suo romanzo è la storia dell’educazione sentimentale e sessuale del protagonista Libero Marsell dagli anni ’70 fino ai giorni nostri. Quanto c’è dell’educazione di Marco Missiroli nell’educazione di Libero Marsell?
C’è l’attesa verso un amore che non arrivava. Non riuscivo a perdere la verginità, non riuscivo a legarmi al femminile, non riuscivo a capire quelle piccole regole sentimentali che ti allacciano il mondo. Fino a vent’anni sono stato in quel territorio che anticipa la scoperta ma che ti lascia sospeso a guardare il mondo. Puoi guardarlo, senza toccarlo, senza assaggiare la vita. Così sono stato un’anima in allarme che sviluppava uno sguardo acuto sulla vita: Libero Marsell è questo, un bambino e poi un ragazzo e poi un uomo che trova un posto nel mondo e diventa se stesso. Ecco, “Atti osceni in luogo privato” è un romanzo sul diventare se stessi. Libero ha nel nome una missione, arrivare al compimento di quella missione è il suo istinto: come si riesce a essere ciò che si è? Come si fa a vivere se stessi? Attraverso una timidezza erotica, attraverso la scoperta dei libri e di una Parigi magica. Dentro una Milano che completa. Soprattutto verso una liberazione sentimentale e una solitudine che porta alla scoperta della propria essenza passando da quella degli altri.
 
Il libro indaga il confine non sempre nitido tra libera espressione di sé e oscenità. Qual è la sua opinione in merito? Quando un atteggiamento diventa osceno?
L’oscenità in luogo pubblico è a sfondo sessuale. Ma quella in privato, cos’è davvero? Potrebbe essere solo una libertà che noi ci prendiamo e che non dà fastidio a nessuno ma che viene giudicata dagli altri. Ecco la scommessa di questo romanzo: far capire che ognuno deve inseguire una liberazione secondo le proprie leggi sentimentali. Essere se stessi è questo e richiede azzardo, coraggio, rispetto di una propria dignità. Un atteggiamento è osceno quando offende, ma quando non lo fa dà fastidio magari solo ai benpensanti. E questo è un libro che vuole rimescolare le carte dei benpensanti.
 
Il romanzo è ambientato tra Parigi e Milano: qual è il suo rapporto con queste due metropoli?
Parigi è una mia seconda città, per qualcosa di atavico che ancora mi sfugge. Mi sento a mio agio, per la lingua e per la cucina, per le persone e la cultura. Perché ha respirato la liberazione passata: crescere lì per un ragazzino è avere la possibilità di respirare la grande cultura europea e andare incontro a una formazione epica. Se ti entra dentro quella piccola magia hai più possibilità di giocartela: giocarti i tuoi talenti, le paure, le voglie, le scintille. Libero lo fa, assorbe Parigi per riviverla a Milano: così l’Italia diventa l’Italia ma con il carico di sogni di un italo-parigino un po’ magico e un po’ invisibile, a causa della sua timidezza e della fame d’amore che gli sfugge. Ma sarà Milano a fargli trovare il baricentro, anche grazie alla durezza che questa città può avere. Gli regalerà una stabilità e una solitudine necessaria alla grande impresa: l’eros, la letteratura, gli incontri. In poche parole: la vita. Milano lo rimette al mondo.
 
“Atti osceni in luogo privato” è il suo quinto libro: com’è stato fino a oggi il percorso di scrittore di Marco Missiroli?
È il libro più autentico e in qualche modo più coraggioso che ho scritto. È un romanzo sincero, libero e libertino, senza sconti. Volevo fosse un inno alla vita in tutte le sue sfaccettature, e che racchiudesse anche gli altri miei libri precedenti. C’è una ricerca cocciuta della felicità, ecco la differenza dalle altre mie storie: il protagonista sta attaccato ai suoi istinti e vende cara la pelle sentimentale. A suo modo è un conquistatore timido dell’esistenza, e a me i conquistatori e i timidi nei libri sono sempre piaciuti.

 

19 febbraio 2015

 
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