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Marcello Fois, “La cultura è un antidoto verso le brutture del presente”

L'autore, in uscita con "Ex voto", ha parlato a Pisa di letteratura sarda e dell'importanza di avvicinarsi alla lettura.

PISA – Fusione fra moderno e antico, religione e superstizione, mistero e storia familiare. Sono i temi conduttori del nuovo romanzo di Marcello Fois, Ex voto, pubblicato da Minimum Fax e presentato in anteprima nazionale al Pisa Book Festival, la fiera dell’editoria indipendente. Fois è stato intervistato da Fabio Galati e Gianluca Monastra nell’àmbito del Repubblica Caffè.

SHORT NOVEL – Il libro è stato presentato come una short novel, un genere che in Italia è poco diffuso. La storia, ambientata in Australia, parla di Antonia, una giovane madre fuggita da Napoli, ancora bambina, con tutta la famiglia, e Jenny, figlia fragile e problematica con cui ha un rapporto profondo. Le due donne, dai caratteri opposti, sono devote alla Madonna dell’Arco e vittime di una maledizione legata alla sorte e ai favori da lei concessi alla loro famiglia.

ANTICO E MODERNO – “Il rapporto fra antico e moderno? Per me è legato alla coesistenza di varie culture in un solo luogo, che anche se entrano in conflitto alla fine spesso riescono a convivere pacificamente”. Com’è nata l’idea per Ex voto? “Sono stato ispirato da un amico antropologo che si è occupato dello studio della Madonna dell’Arco, i cui devoti hanno due luoghi sacri in tutto il mondo: uno in Italia, a Napoli, l’altro ad Adelaide, in Australia. È stata proprio la comunità australiana a incuriosirmi, tanto da scriverci una storia”.

CULTURA COME ANTIDOTO – A margine della presentazione ufficiale, Marcello Fois si è intrattenuto con i cronisti in sala stampa. “La nuova letteratura sarda – esordisce – è l’esito finale di una strada molto lunga, che è iniziata con Grazia Deleldda, Salvatore Satta e tanti altri autorevoli esponenti del secolo scorso”. Sul romanzo, Fois afferma che “è presente sia il conflitto generazionale che il confronto e lo scontro con le proprie radici”. Fois si è soffermato anche sull’importanza della lettura: “La cultura è un antidoto verso le brutture del presente. Le risposte sono tutte nei libri, la sfida è appunto avvicinarsi alla lettura”. E sul Pisa Book Festival? “Le case editrici indipendenti sono più importanti di quelle grandi, perché permettono agli autori di nascere, crescere e farsi le ossa in un mondo molto complesso. Un libro pubblicato da un grande editore non vuol necessariamente dire che sia un’opera riuscita”.

a cura del Pisa Book Festival

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