Sei qui: Home » Fotografia » Letizia Battaglia, nel suo ”Diario” la fotografa racconta il suo sogno di libertà e giustizia

Letizia Battaglia, nel suo ”Diario” la fotografa racconta il suo sogno di libertà e giustizia

Letizia Battaglia è la più famosa fotografa italiana. Oggi, ottantenne, fa progetti e lavora instancabilmente per realizzare ancora il suo sogno, nutrito e preservato fin da quando era bambina. Diario...

MILANO – Letizia Battaglia è la più famosa fotografa italiana, ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale, tra i quali il Premio Eugene Smith (1985), il Premio Dr. Erich Salomon (2007) e il Cornell Capa Infinity Award (2009). Oggi, ottantenne, fa progetti e lavora instancabilmente per realizzare ancora il suo sogno, nutrito e preservato fin da quando era bambina. Diario è il racconto autobiografico con cui ci narra quel sogno di libertà e giustizia che è stato il motore della sua vita, del suo agire e degli intensi rapporti con le persone che ha incontrato. Un percorso di donna, protagonista e interprete del presente, scandito dalle fotografie e accompagnato dai ricordi. Questo è il libro che Letizia vuole consegnare alla società civile, il suo monito, il suo augurio.

 

La fotografia l’ho vissuta come documento, come interpretazione e come tanto altro ancora.

L’ho vissuta come acqua dentro la quale mi sono immersa, mi sono lavata e purificata. L’ho vissuta come salvezza e come verità.

 

L’AUTRICE – Nata a Palermo nel 1935, si sposa a sedici anni e fino al 1970 è moglie e madre di tre figlie. Nel 1971 si trasferisce a Milano. Qui inizia a fotografare con il compagno Santi Caleca, prima come giornalista freelance e poi anche come fotoreporter. Nel 1974 torna a Palermo e fonda con Franco Zecchin, la figlia Shobha e altri giovani lo studio Informazione fotografica, luogo mitico di quegli anni, frequentato da Josef Koudelka e da molti altri fotografi italiani e stranieri. Nello stesso periodo inizia anche la sua collaborazione con il giornale «L’Ora», che durerà quasi vent’anni. Negli anni Ottanta crea il Laboratorio d’If, che ospiterà le immagini di Luigi Ghirri, Will McBride e della Magnum. Contemporaneamente, dirige e edita una rivista ambientalista piena di fotografie e di humour, «Grande Vu», e nel 1992, dopo le stragi mafiose, dà vita a una casa editrice, Edizioni della Battaglia. In seguito, con Simona Mafai e altre intellettuali palermitane, fonda la rivista bimestrale «Mezzocielo». La sua ultima mostra, dedicata ai punti fermi della sua vita, si intitola Invincibili (2014).

21 novembre 2014

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione Riservata