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La bellezza salverà il mondo?

Il punto di vista della saggista ungherese Agnes Heller

PORDENONE -La bellezza salverà il mondo? Agnes Heller ha discusso con Zygmunt Bauman, nel libro “La bellezza (non) ci salverà“, quali prospettive esistano affinché la bellezza possa rendere migliore il mondo in cui viviamo, ed è questo il primo punto di cui parla a Pordenonelegge. Si discute poi dell’attualità del libro di Thomas Moore, Utopia, pubblicato circa mezzo millennio fa, nel 1516: che cosa può suggerirci quel libro per illuminare il tempo presente, esiste un filo rosso che non si è interrotto e che magari ha acquisito forza ulteriore nel corso di questi cinquecento anni?

“LA BELLEZZA È LA PROMESSA DELLA FELICITÀ” – Partendo da questa frase di Adorno, Agnes Heller spiega il titolo del suo saggio. “La bellezza – dice – non salverà il mondo ma ci fa solo dimenticare temporaneamente ciò che succede. E’ invece importante la dimensione della promessa. E poi da cosa ci deve salvare la bellezza? Dai nostri peccati, dal senso di colpa, dalla morte? Non lo può fare. Ci aiuta solo a non avere memoria. Esiste poi una interpretazione religiosa della questione legata al concetto di Grazia salvifica, ma anche una risposta laica connaturata all’esistenza di bene e di male. “Dal male si può imparare – dice la filosofa ungherese –per non ripeterci più. Lo diceva già Aristotele nel suo concetto di catarsi del dolore”.

L’EREDITÀ DI LUKÀKS E I NUOVI MURI – Allieva di Lukàks, la Heller ricorda come dal punto di vista politico non possiamo ripetere la sua lezione che , in forza della sua delusione, portò al nazionalismo e all’esclusione, allo sciovinismo. Prima dei fascismi e del totalitarismo comunista, quei valori vinsero sull’internazionalismo dei movimenti operai e sulla borghesia cosmopolita. Ora la situazione è molto diversa e l’ Europa si interroga sui temi della migrazione . “L’Ue e ogni suo Paese membro devono elaborare principi-guida, senza vedere nei migranti potenziali terroristi. I terroristi entrati in azione negli Usa e in Europa non lo hanno mai fatto come rifugiati o come migranti, erano legalmente residenti. Quello del terrorismo è un timore infondato, usato da certi governi, quello ungherese ma non solo, contro lo straniero o chi è diverso da noi: l’Europa deve rispondere con un senso di carità. Da parte loro, però i migranti devono adeguarsi alle leggi del Paese d’arrivo, come quando si arriva in una casa diversa dalla nostra e si rispettano le regole”.

LA SITUAZIONE IN UNGHERIA – “In Ungheria – incalza la Heller – la costruzione del muro è un atto orrendo, ma il senso di odio nei confronti dei migranti esiste da molto tempo nelle parole di Orban, il cui governo si fregia di essere antiliberale e capitalista. Ma si tratta di un falso capitalismo in quanto dominato dall’interventismo dello Stato, che opera le sue scelte economiche di comodo”.

COME SALVARSI? – Come salvarsi allora ? “La bellezza – conclude la saggista ungherese – non salverà l’Europa, si può essere amanti delle cose belle ( Hitler amava Beethoven e Stalin la poesia sublime) e non agire di conseguenza, però lo sforzo di essere buoni, amando le cose belle, porta alla tensione verso la felicità”- La filosofia? “La filosofia non dà risposte, ma aiuta, ponendo dubbi, a cercare nella giusta direzione.”

 

Alessandra Pavan

24 settembre 2105

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