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Intervista a Marta Sironi, storica dell’arte ”I libri illustrati sono il primo strumento di conoscenza per i bambini”

In occasione di ''FuoriDentro BookCity'', appendice melegnanese di BookCity Milano, abbiamo intervistato Marta Sironi, milanese classe 1975. Laureata in storia dell’arte contemporanea, è ricercatrice presso il Centro Apice...

Durante BookCity Milano, la kermesse letteraria che ha animato settimana scorsa Milano e dintorni, abbiamo intervistato Marta Sironi, storica dell’arte, mamma e curatrice di libri illustrati molto speciali per la casa editrice Topipittori

MILANO – In occasione di ”FuoriDentro BookCity”, appendice melegnanese di BookCity Milano, abbiamo intervistato Marta Sironi, milanese classe 1975. Laureata in storia dell’arte contemporanea, è ricercatrice presso il Centro Apice (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell’Università degli Studi di Milano, dove si occupa in particolare di illustrazione satirica e grafica editoriale. Ama guardare le ‘figure’ e raccontarne possibili storie: nella collana PIPPO esempi della tradizione artistica sono narrati secondo angolazioni inusuali. Oggi, che è la Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, questa intervista cade a pennello.

Come ti sei avvicinata al mondo dell’editoria per l’infanzia? E come è avvenuto il tuo incontro con Topipittori?

Sono appassionata di illustrazione, tema che saltuariamente ho toccato anche nelle mie ricerche durante la collaborazione decennale al Centro Apice (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell’Università degli Studi di Milano. Le mie conoscenze erano però prevalentemente storiche e solo venendo in contatto con un gruppo di lettura di albi illustrati – Alle nove da Babar – mi si sono aperte prospettive sulla produzione attuale. Il gruppo era molto eterogeneo e ha permesso d’instaurare relazioni molto interessanti, tra le quali quelle con Giovanna Zoboli e Paolo Canton, gli editori Topipittori.

Qual è l’importanza della storia dell’arte nella formazione e nell’educazione dei più piccoli?

Non tanto la storia dell’arte, quanto piuttosto la confidenza con la produzione d’immagini della nostra e altre culture. Le immagini sono per i bambini molto immediate e andrebbero quindi considerate il primo veicolo per iniziare a conoscere le civiltà storiche. A mio giudizio è più facile e divertente capire gli Egizi partendo da un dato concreto, visitando un museo egizio o anche guardando le figure di libri illustrati. I bambini si nutrono di tutto ciò che hanno a disposizione: più vari sono gli strumenti di cui dispongono più sarà la complessità della loro curiosità culturale e ne saranno al contempo incrementati gusto estetico e coscienza storica.

Quanto conta la partecipazione attiva nella didattica scolastica-museale? Ci sono altri metodi (efficaci) per migliorare l’apprendimento del bambino?

Non sono un’insegnante e nemmeno un’esperta di pedagogia. Ho avuto la fortuna di frequentare sino la terza media una scuola molto particolare, la scuola Steineriana, e quindi sono istintivamente più critica rispetto a modelli pedagogici frequenti nella scuola tradizionale: l’assenza di senso estetico e di esperienze manuali e artistiche, il prevalere di schede standardizzate brutte e poco divertenti. Ogni intervento nella scuola che equilibri questo stato di cose mi pare auspicabile e molto apprezzato dai bambini così come dagli insegnanti. 

C’è un libro che leggevi da piccola e leggi tutt’ora e magari anche alle tue figlie?

Da piccola amavo molto il racconto delle fiabe dei Grimm, fiabe che ho letto anche alle mie bambine.  Le mie letture infantili sono state molto scarse, anche perché alla scuola Steineriana si privilegiavano esperienze pratiche e ludiche e si imparava a leggere molto tardi. Ora le mie figlie hanno a disposizione tanta produzione contemporanea – soprattutto di albi illustrati – e varietà di generi, dai fumetti ai classici, e leggono di tutto e continuamente e considerano le biblioteche luoghi di divertimento. Fin da piccole, quando non erano ancora in grado di affrontare un vero testo, ho letto loro libri integrali ‘a puntate’: da Cion Cion Blu a Le Avventure di Pinocchio. Oltre alle nuove proposte, tendo a riproporre i libri che a suo tempo avevo molto amato: ora, per esempio, la bambina di 9 anni sta leggendo, con grande divertimento, Il giornalino di Gian Burrasca.

20 novembre 2014

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