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Come proteggere il patrimonio artistico nel libro ”Diritto dell’Arte”

Da poco รจ stato presentato il terzo volume della collana 'Il diritto dell'arte' edita da SKIRA e noi abbiamo intervistato i curatori Gianfranco Negri-Clementi e Silvia Stabile. Il libro, sottotitolato 'La protezione del patrimonio artistico', รจ appunto dedicato al tema della...

Scopriamo assieme ai curatori del testo ‘Il diritto dell’arte. La protezione del patrimonio artistico’ come รจ possibile difendere le nostre bellezze artistiche. L’intervista che vi proponiamo รจ stata fatta agli avvocatiย Gianfranco Negri-Clementi e Silvia Stabile e spazia dal rapporto tra arte e tecnologia alle problematiche che riguardano la mediazione internazionale delle opere d’arte. Grazie alla competenza, alla conoscenza e all’amore ci avviciniamo al mondo dell’arte scrutandolo attraverso la lente della giurisprudenza.

MILANO – Da poco รจ stato presentato il terzo volume della collana ‘Il diritto dell’arte‘ edita da SKIRA e noi abbiamo intervistato i curatori Gianfranco Negri-Clementi e Silvia Stabile. Il libro, sottotitolato ‘La protezione del patrimonio artistico’, รจ appunto dedicato al tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale nellโ€™ordinamento italiano con saggi che affrontano il tema delle novitร  legislative e delle politiche del settore della cultura, del turismo e del territorio nel sistema italiano e internazionale (UNESCO), della tutela e della valorizzazione dei beni culturali pubblici e privati, anche immateriali e digitali, analizzando alcuni aspetti specifici relativi alla tutela e valorizzazione del brand โ€œculturaleโ€, della teoria del rischio applicata al patrimonio artistico, dellโ€™art advisory, della custodia, conservazione e gestione del patrimonio artistico, delle copie e dei falsi in arte, dei furti di opere dโ€™arte, del traffico illecito di opere dโ€™arte e della loro esportazione definitiva al di fuori dei confini nazionali, con cenni ai sistemi alternativi di risoluzione delle controversie (ADR) come la mediazione e lโ€™arbitrato per lโ€™arte e i beni culturali.

Nel testo si fa riferimento al โ€œpiano di gestioneโ€ come ad uno strumento strategico per lโ€™amministrazione del sito sottoposto a tutela. Secondo lei quali sono i provvedimenti da attuare perchรฉ il suddetto โ€œpiano di gestioneโ€ non risulti solo un documento ma venga applicato nel concreto?

Volendo ragionare in termini di concretezza bisognerebbe anzitutto che questi โ€œpiani di gestioneโ€ corrispondessero a un โ€œretinoโ€ (un โ€œformโ€) predisposto in modo da toccare progressivamente la totalitร  dei maggiori problemi che possono evidenziarsi nella gestione del sito, sia in generale, sia con riferimento allo specifico sito considerato (tanto per la logistica di ogni sito, quanto per i contenuti propri di ogni sito). Lโ€™esposizione delle iniziative di conservazione o avanzamento nella gestione del sito, che saranno in tal modo formulate, daranno un segno evidente delle finalitร  che il gestore si propone: e in questo senso il piano diventa anche strategico perchรฉ delinea come le esistenti forze e le risorse saranno progressivamente applicate o poste in โ€œriservaโ€ (cosรฌ come lโ€™esercito, stratos, viene posto su linee confacenti con la strategia di difesa o di attacco che il gestore si propone). La verifica della effettiva applicazione in concreto del piano dovrร  essere attuata (secondo periodicitร  da stabilire in anticipo) mediante la redazione di un documento di โ€œcomplianceโ€, avente non solo la finalitร  di contabilizzare gli avvenuti consumi delle risorse nelle singole iniziative (una specie di conto economico) ma di evidenziare le restanti azioni e investimenti necessari per raggiungere pienamente le finalitร  programmate.
I documenti di finale inventariazione e di conteggio economico, da redigersi con frequenza accelerata, dovranno sempre essere concomitanti al piano di gestione. Bene sarebbe che tali documenti fossero predisposti da comitati diversi, e poi sottoposti dal gestore allโ€™unico organo (il c.d. โ€œcorpo socialeโ€) che ha la responsabilitร  di valutare, approvare ed eventualmente correggere lโ€™azione gestoria. [Gianfranco Negri-Clementi]

Il saggio di Maria Lillร  Montagnani e Laura Zoboli approfondisce il tema del rapporto tra arte e tecnologia. Qual รจ la sua opinione riguardo al trasferimento di unโ€™opera in formato digitale?

Il rapporto tra arte e tecnologia รจ sempre piรน centrale allโ€™interno delle strategie di tutela, fruizione e valorizzazione delle opere dโ€™arte e dei beni culturali in genere. Significativi sono i progetti degli ultimi anni volti alla digitalizzazione โ€“ trasformazione dal formato analogico a quello digitale โ€“ dei patrimoni artistici e archivistici, allโ€™istituzione di musei di terza generazione e alla creazione degli user generated content nel contesto della fruizione dei contenuti culturali e museali, allโ€™uso dei social media (facebook, twitter, pinterest, ecc.) nelle attivitร  di promozione del patrimonio culturale e artistico e alle riproduzioni (digitali) dei beni culturali anche su concessione del MiBACT e ai progetti come โ€œGoogle Art Projectโ€ ed โ€œEuropeanaโ€. Nellโ€™ambito, poi, del trasferimento (inteso come circolazione) delle opere in formato digitale (sia digitalizzate che digitali) lโ€™assenza del supporto materiale accentua il rischio legato alla riproducibilitร  e alla creazione di copie identiche agli originali e alla loro circolazione in internet, con difficoltร  correlate al controllo da parte del titolare dei diritti, primo fra tutti lโ€™autore. Ciรฒ fintanto che non siano messi a punto, per il settore dellโ€™arte, misure di protezione come quelle che Maria Lillร  Montagnani tratta nel suo saggio dedicato ai sistemi di Digital Rights Management e pubblicato nel terzo volume de โ€œIl Diritto dellโ€™Arteโ€ (Skira, 2014). Dal processo inarrestabile di evoluzione tecnologica, da un lato, ed esigenze di protezione, dallโ€™altro, occorre appoggiare il progresso minimizzando i rischi. [Silvia Stabile]

Le problematiche che riguardano la mediazione nel settore dellโ€™arte e le controversie internazionali che ne derivano, come si spiega nel testo, possono essere della piรน varia natura, non solo giuridica. Gli esempi mostrano come ogni volta si intervenga diversamente. Quali sono i limiti di una tale situazione e come si potrebbero risolvere?

Gli ADR (Alternative Dispute Resolution) e, in particolare, la mediazione nel settore dellโ€™arte e dei beni culturali, sono uno strumento efficace, riconosciuto a livello internazionale, di composizione del conflitto tra parti portatrici di interessi contrapposti o in lite tra loro. La gestione di tali strumenti (mediazione, arbitrato e mediazione-arbitrato) da parte di organismi super partes e indipendenti (come UNESCO, WIPO e le Camere Arbitrali), coadiuvate dalle azioni di promozione di questi mezzi da parte delle associazioni di categoria (come quelle di gallerie, case dโ€™aste e musei), consentono di fornire alle parti mezzi spediti e a basso costo, rispetto alla giustizia ordinaria, garanti di imparzialitร  e di confidenzialitร  della materia trattata. In sintesi: un servizio efficiente di giustizia โ€œalternativaโ€. In questo senso si dirigono le iniziative, in Italia, a livello legislativo, di promozione della mediazione (obbligatoria per alcuni tipi di contenzioso) come strumento di risoluzione delle controversie e, sul piano internazionale, i servizi di giustizia โ€œprivataโ€ amministrata da organismi indipendenti come WIPO o, in Italia, quelli forniti dalle Camere Arbitrali (aziende autonome delle Camere di Commercio) per il settore dellโ€™arte e della creativitร  in genere (moda e design). [Silvia Stabile]

Quali sono, secondo lei, le iniziative che riescono nel concreto a garantire una corretta fruizione del patrimonio artistico e quali i processi che riescono a mantenere nel tempo alta la tutela dello stesso?

Fruizione e tutela sono funzioni primarie esercitate dallo Stato, attraverso il MiBACT e gli enti locali e periferici, a difesa del patrimonio artistico; funzioni che trovano fondamento nella nostra Costituzione (Art. 9). Forse occorrerebbe rivolgere la domanda al Ministro Franceschini che, attraverso il โ€œDecreto Culturaโ€ (Art Bonus), il bando di gara internazionale per la nomina dei direttori dei grandi musei italiani e il piano di riorganizzazione del MiBACT, ha avviato, in questi ultimi anni, concrete ed effettive azioni volte a sostenere il nostro piรน significativo patrimonio: quello dei beni culturali e dei luoghi della cultura. [Silvia Stabile]

La valorizzazione del patrimonio artistico puรฒ nascere solo dove cโ€™รจ conoscenza e amore. Lโ€™importanza del momento partecipativo, condivisa anche dal nostro ordinamento, come puรฒ essere meglio pubblicizzata affinchรฉ tutti si avvicinino piรน facilmente e con maggiore interesse allโ€™arte?

Non rispondo alla domanda, se conoscenza e amore siano indispensabili per la valorizzazione del patrimonio artistico: perchรฉ respingo che ancora possa porsi una tale domanda che mette in dialettica la base indispensabile per lโ€™esistenza stessa del piรน nobile prodotto della nostra umanitร . Lโ€™arte รจ amore. [Gianfranco Negri-Clementi]

 

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