A mia figlia Serena
“Ma’ me lo metti il tuo rossetto? ”
Prima di uscire eri solita chiedermi consigli sul look. Ho ancora nitida l’immagine di te con indosso il vestitino blu che ti avevo portato dal mio viaggio a Milano. ” Che belli questi orecchini, mamma. Sono perfetti per questo vestito: delle roselline blu. Me li regali?” Come dirti no? Ti guardavo crescere e fantasticavo insieme a te di quando ci saremmo potute scambiare i vestiti. “Tale’ ma’ siamo uguali.” Dicevi davanti allo specchio che rifletteva le nostre immagini. Non so se ti piaceva l’idea di ciò che ero perché rappresentava un modello diverso da una mamma comune, o se realmente le mie passioni appassionavano pure te. Ogni tanto ti ho vista osservarmi orgogliosa: “forza mamma.”, mi dicevi con aria fiera mentre raccontavo le mie favole a un pubblico di piccoli spettatori. Ogni tanto mi domando se in quell’istante amavi la madre o la scrittrice. E la mia vera natura la capirai mai? Chissà se cambierai idea quando scoprirai la donna. Bambina mia, ognuno di noi ha dei ruoli che gli attribuisce la società. Gli uomini inventano nomi per classificare tutto, cosi noi donne siamo madri, siamo femmine, siamo mogli, siamo la professione che svolgiamo. Solo a pochi è dato conoscere ciò che realmente siamo: anime irrequiete, in continua lotta con la nostra immagine. Devi sapere che quella allo specchio è solo un riflesso; un’immagine che puoi facilmente camuffare con un filo di trucco. Molte donne rimangono anni intrappolate nell’immagine che vogliono dare al mondo; altre si lasciano annientare dall’immagine che il mondo ha di loro.
Capiterà anche a te di non sentirti abbastanza, per questo voglio che tu sappia che l’immagine che il mondo avrà di te non corrisponderà’ mai a ciò che tu sarai. Dunque non avvilirti se non ti sentirai abbastanza e non montarti la testa se il mondo ti dirà che sei molto di più. Non si vive per compiacere qualcuno, né si vive dei consensi di qualcuno. Avevo tanti sogni, tante aspettative e un pizzico di ambizione…oggi ho un pugno di rimpianti, e vorrei aver fatto di più per voi. Vorrei aver fatto le scelte giuste, ma in questo mondo sbagliato troppe cose non sono dipese da me. Per questo ti chiedo perdono. Ti chiedo perdono a mio nome, ma soprattutto a nome di quelle persone che per i loro interessi personali, o per distruggere me, ti hanno ferita e hanno cambiato il corso della tua vita.
” Ma’, io da grande voglio fare la scrittrice.”…..
“Ma’, la ricerca che abbiamo fatto è stata la più bella di tutte. La maestra l’ha tenuta come esempio”….
“Ma”…ogni sera mi risuona nella mente la tua voce. Chissà che sogni hai? Chissà se potrai più rubarmi un vestito dall’armadio e dirmi: “Ma’…a momentiiiii…mi sta”.
Perdona il mondo se puoi, e trova la forza di non diventare mai il risultato di ciò che ci hanno fatto, dunque rispondi al male con il bene, perché forte non è colui in grado di mettere a tappeto il nemico, ma colui in grado di concedergli la possibilità di cambiare. Ti amo di bene.
Rosa Maria