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Lettera di Gabriele Costa – #CaroTiScrivo

Caro Marco

Sono passati diversi anni dall’ultimo momento assieme. Non ho mai del tutto dimenticato quei giorni trascorsi l’uno nel cuore dell’altro. Sebbene abbia fatto di tutto per dare all’oblio i ricordi non ci sono mai riuscito. Ho mentito a tutti e a me stesso per primo. La verità è che ho continuato a volerti bene anche quando ho deciso di chiudere ogni rapporto. Sono successe troppe, tante cose e probabilmente non saremo mai più due anime che camminano nello stesso binario. Siamo solo due nomi tra tanti, due volti in mezzo ad altri mille. Due soffi di vento che si incrociano casualmente in mezzo alla tempesta.

Che tu ci creda o no, ogni volta che sono per strada ho costantemente la sensazione di incontrarti, di vederti camminare verso di me. Forse è solo un oscuro desiderio. Non ho idea di cosa farei se ti fermassi… non so cosa direi. L’ultima volta che ci è capitato nostro malgrado di essere nello stesso posto, bramavo che ti avvicinassi a me, per dirmi una cosa qualunque, lo volevo così ardentemente che sono letteralmente scappato via, per paura che accadesse. Provo un inesorabile misto di affetto e amore annegato nella rabbia più profonda. Vorrei abbracciarti sentendomi un bambino con suo padre, difenderti contro i mali che ti hanno tormentato negli anni, e allo stesso tempo, vorrei prenderti a ceffoni urlando tutta la delusione che mi hai lasciato dentro. Ma come hai potuto, come hai potuto farmi un torto così violento?! Non avrei mai creduto possibile che ciò accadesse.

Credevo che dopo quelle lacrime di cui solo noi conosciamo la fonte, dopo le rivelazioni più buie e segrete di cui ci siamo resi l’uno custode dell’altro, dopo le promesse pronunciate con ardore, niente avrebbe mai potuto squarciare il nostro legame. Eppure è successo. Hai pietrificato il mio cuore, accusandolo di crimini che non ha mai commesso. L’unico delitto di cui sono colpevole, è l’affetto infinito che ho provato per te, fin dal primo sguardo che ci siamo dati, in quel lontano mattino d’autunno. Siamo entrati nelle nostre rispettive vite, in un momento particolare, difficile, oscuro.

E dopo aver brillato come costellazioni eterne… hai scelto di gettare via quella luce che avrebbe potuto splendere per sempre. Sono ancora molto addolorato, decisamente incazzato, ma la verità è che probabilmente, non riesco a perdonare me stesso per l’affetto che provo ancora per te, invece di chiudere del tutto il cuore e odiarti, odiarti irrimediabilmente. Odiarti perché non ho più ricevuto nessun segno della tua esistenza, nonostante il mio cuore disposto al perdono, nonostante il tuo deliberato errore… vai avanti con la tua vita, come se quello squarcio di esistenza vissuta con me, non fosse mai esistita… rimani un mistero per me, lo sei sempre stato, e lo sarai sempre.

Vorrei dirti addio stronzo… ma dico addio amico mio, ti voglio tanto bene e purtroppo per me, te ne vorrò per sempre.

Gabriele

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