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Lettera d’amore di Laura Di Vincenzo

Caro amore, ti scrivo in quest’anonimo giorno, grigio come il cielo plumbeo che sovrasta il mio spazio, all’interno della mia zona d’ombra, sul volto il mio bugiardo sorriso a coprire lacrime rotte.

Se solo riuscissi a metabolizzare quel senso profondo che mi attraversa, dare un significato a questo sentire, a quella vertigine che altera i miei sensi, all’impeto di ogni mia parola che soffoco ancor prima di pronunciarla. Cammino senza sapere dove andare, parlo e non odo suono, elaboro immagini che non riesco a mettere a fuoco: foto sbiadite e mai scattate, visito luoghi in cui vorrei trovarti.

Metto in scena copioni di atti scritti solo per te, divento attore e spettatore, salgo sul palco e scendo in platea, declamo e, allo stesso tempo, fruisco delle parole più belle, denudate da ogni inutile orpello. Fluttuo nell’aria al solo tuo pensiero che accresce quest’attesa primavera, lontana dall’inverno che attanaglia le mie ossa. Delirante in questo stato febbrile, ebbra nell’arsura che brucia queste labbra in un deliquio d’illogiche percezioni; mi sento avvolta da una nebulosa, immersa in uno stato in cui riesco a sentire il tuo profumo e a dare forma a questo mio folle desiderio.

E’ così lunga la mia notte, fredda, lontana dal calore di un abbraccio in cui vorrei sentire irrompere i battiti e i fremiti del cuore, immergermi e lasciarmi travolgere dalla tua freschezza. Userò il silenzio per parlarti, tacere per ascoltarmi; l’intensità del tuo pensiero mi nutre in ogni istante e copre le profonde cicatrici, i rugosi segni del tempo di polvere intrisa.

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