Cara figlia mia,
oggi sei nata un’altra volta…
mi fa troppo male ricordare l’angoscia profonda che ho sentito quando ho visto tutta quella gente, la macchina, la bici, poi te per terra coperta di sangue. Il cuore si è così raffreddato che soffocava i brividi e scosse gelate premevano sulle tempie…
non sapevo che pensare… poi ho capito che il mio cuore stava facendo uno sforzo disumano a tenere le spalle puntate contro la diga del mare nero che mi sovrastava, l’onda nera rischiava di arrivare alta e schiantarsi sopra me e tutto il mio mondo, ma era tempo di tenere la spalle salde e forti e non di guardarsi intorno.
Su quell elicottero il mio sguardo si è fissato su campi gialli e verdi: mi otturavo la coscienza di immagini senza prospettiva mantenendo quel vetro di tempesta ben fermo oltre i miei pensieri.
Volavamo senza tempo e senza aria verso una stanza che forse ci avrebbe visto rinascere…o morire… e io mi tenevo ben salda al presente, ti volevo lì, in quel momento, anche ferma per sempre così se fosse stato necessario, mi bastava guardarti e sapere che eri viva. Ancora.
Domani non importava. Io e te. Figlia mia, ogni volta che ti sembra che mi allontano, pretendi di riprenderti tutta tua madre con tanta violenza… sembra che ti lasci violentare dagli eventi perchè tu non riesci a reagire al bisogno di dolcezza che hai…
sei ancora così fragile…
Rossella Iotti