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Terza prova di maturità, tutto ciò che occorre sapere sull’ultimo “quizzone”

Gli studenti maturandi di tutta Italia sono alle prese con la terza prova, l’ultima scritta prima dell’inizio degli orali. Ecco tutto quello da sapere sul cosiddetto "quizzone"

MILANO – Oggi gli studenti maturandi di tutta Italia – tranne nelle sedi di ballottaggio per le elezioni amministrative, dove si rimanda tutto a mercoledì – sono alle prese con la terza prova, l’ultima scritta prima dell’inizio degli orali. Il cosiddetto ‘quizzone’ consiste in una prova con domande aperte su materie scelte dalla commissione della scuola (composta da 3 professori interni, 3 esterni e un presidente anch’esso esterno), e perciò ogni istituto ha una prova ‘personalizzata’ – per tipologia, durata (anche se di solito non supera le tre ore), discipline e quesiti – e non stabilita dal ministero, come invece le precedenti due.

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Argomenti

Questa prova è ritenuta la più difficile dagli studenti, perché richiede il ripasso di tutto il programma di quinta per tutte le materie. Per questo ogni anno gli studenti cercano di ‘carpire’ ai propri professori quante più informazioni possibili sulle materie che sono state scelte, così da diminuire la mole di studio: secondo un sondaggio di Skuola.net, su 1500 maturandi, quasi 3 su 5 – in barba al divieto – hanno ricevuto informazioni dai professori su quali saranno le materie oggetto di terza prova. Il voto massimo ottenibile è di 15 punti, e servono 10 punti per ottenere la sufficienza.

 

Tipologie

Nonostante l’autonomia di ogni istituto nello stabilire le modalità della prova, il Ministero prevede 6 diverse tipologie tra le quali la commissione può scegliere. Ecco le caratteristiche di ciascuna delle tipologie di terza prova:

Tipologia A: trattazione sintetica
Questa tipologia di terza prova prevede non più di 5 quesiti, anche a carattere pluridisciplinare, che richiedono una risposta ben articolata, un breve testo solitamente di circa 10-20 righe (anche se è la Commissione a stabilire quanto debba essere ampio). Sono solitamente domande che riguardando argomenti vasti sui quali c’è molto da scrivere.

Tipologia B: quesiti a risposta singola
Questa tipologia di terza prova prevede all’incirca 10-15 quesiti volti ad accertare la conoscenza e i livelli di competenza che hai raggiunto su argomenti riguardanti una o più materie. Solitamente sono due domande per ciascuna materia e riguardando argomenti non troppo vasti, che prevedono una risposta chiara e concisa (in genere sulle 5-8 righe).

Tipologia C: quesiti a risposta multipla
Questa tipologia di terza prova prevede una serie di quesiti (da 30 a 40) per i quali non sarai tu a dover elaborare e scrivere una risposta: il tuo compito sarà quello di scegliere l’opzione corretta tra le diverse riposte che ti verranno presentate. Le domande possono vertere su argomenti di tutte le materie dell’ultimo anno di corso.

Tipologia D: problemi a soluzione rapida
Questa tipologia di terza prova prevede dei problemi (non più di 2) articolati in relazione allo specifico indirizzo di studio e che non richiedono calcoli particolarmente complessi. Riguardano solitamente materie tecniche.

Tipologia E: analisi di casi pratici e professionali
Questa tipologia di terza prova è particolarmente diffusa negli istituti professionali e tecnici: presenta, a seconda dei singoli piani di studio dei vari indirizzi, l’analisi di alcuni casi pratici e professionali (al massimo 2). Può coinvolgere più materie ed è presentata con indicazioni di svolgimento puntuali e tali da assicurare risposte in forma sintetica.

Tipologia F: sviluppo di un progetto
Questa tipologia di terza prova viene proposta per quegli indirizzi di studio per i quali tale modalità rappresenta una pratica didattica largamente adottata, in particolar modo negli istituti tecnici e professionali. Prevede lo sviluppo di un progetto che coinvolga diverse discipline o l’esposizione di un’esperienza di laboratorio o anche la descrizione di procedure di misura o di collaudo di apparati o impianti che siano tali da consentirti di dimostrare anche la conoscenza degli strumenti, delle loro caratteristiche e delle metodologie di impiego.

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Dall’anno prossimo si cambia

Dal 2019 l’esame di stato cambia, e sarà composto da tre prove in tutto: due scritti, italiano e prova di indirizzo, e l’orale, ma senza tesina. Gli oltre 500 mila maturandi di quest’anno sono perciò gli ultimi ad affrontare la maturità secondo le forme stabilite dalla riforma Berlinguer alla fine degli anni 90.

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