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Masaccio, il primo rinascimentale

Oggi ricorre l'anniversario della nascista di Masaccio, pittore ritenuto uno degli iniziatori del Rinascimento a Firenze

MILANO – Oggi nel lontano 1401 nasceva Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai (-1428). Il pittore italiano, meglio conosciuto come Masaccio, è ritenuto uno degli iniziatori del Rinascimento a Firenze. E’ stato il primo pittore italiano considerato rinascimentale, perché solo con le sue prime opere la pittura italiana iniziò a confrontarsi con la prospettiva.

La rivoluzione Masaccio

La rivoluzione portata da Masaccio è considerevole: rinnovò la pittura secondo una nuova visione rigorosa bandendo gli eccessi decorativi e l’artificiosità dello stile allora dominante, il gotico. Masaccio rielaborò gli stilemi di Giotto, da sintesi volumetrica mediata attraverso la costruzione prospettica del Brunelleschi non tralasciando il vigore di Donatello. Secondo il commentatore dell’epoca Giorgio Vasari Masaccio introdusse le sue «figure vivissime e con bella prontezza a la similitudine del vero» attraverso l’uso del chiaroscuro. Bernard Berenson invece parlò così di lui «Giotto rinato, che ripiglia il lavoro al punto dove la morte lo fermò».

La vita

Sempre il Vasari lo descrisse come una persona astratta “si curava poco di sé e manco d’altrui”, poco attaccato ai beni materiali e semplice nei modi. Presto si spiega il nome del pittore, Maso (Tommaso) di ser Giovanni di Simone (Mone) Cassai, nato il giorno di san Tommaso Apostolo, un po’ trascurato nei modi, accio appunto. Figlio di un notaio e fratello di  Giovanni, successivamente detto lo Scheggia, che intraprese anche lui pittore. Non ebbe una carriera standard con l’apprendistato in bottega a 12 anni ma apprese le basi dal nonno e a contatto con il cognato Mariotto di Cristofano e successivamente da Masolino da Panicale. Già a diciotto anni era considerato un maestro. Fu amico di  Donatello e Brunelleschi, gli artisti più innovatori di quel tempo. Visse e lavorò a lungo in Toscana ma anche a Roma dove creò, tra gli altri, il Polittico di Santa Maria Maggiore o Pala Colonna. 

La morte

Masaccio morì nella città eterna nell’estate del 1428 a soli 26 anni e secondo il celebre biografo Vasari nelle Vite sospettò un avvelenamento.

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