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Scuola, gli studenti scendono in piazza contro il governo

"Chi ha paura di cambiare? Noi no!" Questo lo slogan della manifestazione studentesca attualmente in corso in 50 città italiane

MILANO – Costi elevati, strutture fatiscenti, pochi fondi stanziati per le scuole e per l’istruzione. Queste le motivazioni delle proteste in atto in più di 50 città italiane contro la manovra finanziaria del Governo.

Le ragioni

“Oggi siamo in piazza perché subiamo l’ingiustizia quotidiana di costi economici insostenibili per studiare. La manovra finanziaria annunciata dal governo ignora i problemi degli studenti, non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio né per la qualità della formazione o per la ricerca. Da Nord a Sud, saremo in stato di agitazione permanente nelle scuole e nelle università finché non avremo risposte risposte concrete dal governo nazionale mentre ad oggi Bussetti rifiuta di incontrare le rappresentanze studentesche”. Così  spiega Giacomo Cossu, Coordinatore nazionale di  Rete della Conoscenza, leader della manifestazione di Roma.

I cortei

A Roma il traffico è in tilt per la manifestazione partita da Piazza Ostiense, che prevede di raccogliere più di trentamila partecipanti, riuniti sotto lo striscione lo slogan “Chi ha paura di cambiare? Noi no!”. Dal corteo sono partit alcuni fumogeni e petardi, che per fortuna non hanno avuto conseguenze su persone e strutture.  Gli studenti, in particolare, protestano per i continui tagli ai fondi per il diritto allo studio e per la discutibile sicurezza nelle scuole a causa di edifici troppo vecchi e fatiscenti. Anche l’alternanza scuola-lavoro è nel mirino delle proteste, perché spesso mal organizzata e sottrae inutilmente ore curricolari agli studenti senza aggiungere valore formativo.

A Catanzaro, la mobilitazione si sta svolgendo con un corteo che sta attraversando le principali strade del centro storico  provocando disagi e rallentamenti alla circolazione. A Palermo gli studenti stanno manifestando sotto la pioggia, brandendo striscioni che recitano “Il vero cambiamento è il diritto allo studio per tutti”, e gli slogan: “Occupiamo la citta’”, “La lotta non ci fa paura”. A Torino la manifestazione sta assumendo una piega fortemente anti-governativa: alcuni manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati bruciati dagli studenti che manifestano scandendo slogan contro il governo. Sui lampioni di piazza Castello, dove è giunto il corteo, sono state attaccate alcune foto dei leader di Lega e Movimento 5 Stelle col volto imbrattato di vernice rossa.

Seppur condividendo le motivazioni alla base delle proteste studentesche, prendiamo le distanze dalle modalità scelte per attuarle, e ci auguriamo che le manifestazioni possano procedere pacificamente e in maniera utile al dialogo con le istituzioni.

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