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Qual è il significato della parola “Nerd”?

Lo abbiamo chiesto allo sceneggiatore e scrittore Daniele Daccò, alias "Rinoceronte", autore del libro "Nerd senza macchia" e fondatore del sito "Orgoglio Nerd"

MILANO – “Colui che ha una passione ed è disposto a essere emarginato pur di seguirla”. E’ questa la definizione di “Nerd” secondo lo sceneggiatore e scrittore Daniele Daccò, alias “Rinoceronte”, fondatore del sito “Orgoglio Nerd” e autore del libro “Nerd senza macchia“, un libro scritto da Daccò ed illustrato da Claudia Petrazzi per “parlare di persone un po’ messe da parte dai libri di storia, persone non sempre eroiche, non tutte quante, ma comunque degne di essere raccontate ai ragazzi.”

 

Partiamo dal titolo: perché “Nerd senza macchia”?

Se c’è una cosa che differenzia le mie camicie da quelle degli altri è qualche macchiolina qua e là che immancabilmente mi faccio per distrazione, la mia lavatrice mi ha salvato più volte. L’unica possibilità che hanno personaggi che magari hanno vissuto durante un’epoca diversa che precede l’invenzione della lavatrice è andare in lavanderia!

Ok, forse il pensiero non regge molto, ma se invece ci fosse davvero una lavanderia talmente efficiente da attrarre clienti da ogni linea temporale? Non esiste nessuna persona senza piccole macchie morali, tutti abbiamo detto qualche bugia o rubato un’albicocca al supermercato per gioco, è questo il punto del libro. Parlare di persone un po’ messe da parte dai libri di storia, persone non sempre eroiche, non tutte quante, ma comunque degne di essere raccontate ai ragazzi.

Alberto e Piero Angela
Alberto e Piero Angela

“Cos’è” un Nerd? Come è cambiato nel corso degli anni?

Dall’idea di base è cambiato molto, con la mia redazione giornalistica di nothingtosay.it, da anni seguiamo una linea editoriale che ha come finalità quella di promulgare la figura del nerd in modo che non si vergogni del suo essere. La moda ha aiutato molto in questo, ma per noi un nerd è “colui che ha una passione ed è disposto a essere emarginato pur di seguirla” che non significa che i nerd sono emarginati. La domanda da porsi è: quanto sarei dispoto a lottare per mantenere la mia integrità? Questo renderebbe nerd anche, ballerini, calciatrici, cantanti e secondo me lo sono se sono guidati da una passione. Ma solo tu puoi sapere di essere nerd, nessun altro può dirtelo, al massimo si può ipotizzare.

Alda Merini
Alda Merini

Come hai scelto i 55 personaggi che citi all’interno del libro?

Con fatica, parlando e confrontandomi con i miei colleghi, ma almeno l’ottanta per cento di essi proviene da momenti importanti della mia vita, della mia infanzia, essi mi hanno lasciato un importante insegnamento o magari solo un buon spunto per riflettere. Spero che possano farlo anche con qualche ragazzo di oggi.

Fabrizio De Andrè
Fabrizio De Andrè

Qual è il filo conduttore che li accomuna?

Non di essere Nerd, ma di essere appassionati, di aver avuto gioie e dolori, di aver fatto grandi sbagli e, forse, di essere ingiustamente spazzati sotto il tappeto del tempo perché qualcuno si vergognava di loro. Nelle scuole si parla di Cesare, Napoleone, Maria Antonietta, va benissimo, ma c’è molto altro. Personaggi troppo vicini per essere considerati storici e troppo lontani per non esserlo considerati. Perché non parlarne? Ci sono degli argomenti dei quali gli adulti si vergognano di parlare ai ragazzi, tematiche profonde l’omofobia, lo stupro, la droga. Secondo me serve discuterne, confrontarsi con i bambini anche su questo, spiegare loro di cosa si tratta per poter dare loro la cultura necessaria a evitare queste macchie, e perché non farlo attraverso personaggi conosciuti e una bambina curiosa?

Robyn Davidson
Robyn Davidson

Se dovessi sceglierne uno, in quale ti ci rivedresti maggiormente, e perché?

È molto difficile questa risposta, in realtà è impossibile che ci sia un po’ di me in loro, sono troppo grandi, è proprio il contrario! Questi personaggi che ho incontrato, sui libri, nell’arte in generale, durante la mia vita fanno parte di me. Loro avrebbero qualcosa da “notare in me”, magari non la grandezza, ma forse la testa dura di Orson Welles, i silenzi di Buster Keaton, la voglia di ridere di Belushi un po’ me le porto dentro. Gli devo molto.

Chi potrebbe essere un nerd oggi tra quelli non citati nel tuo libro?

Di nerd, oggi, ce ne sono tanti. Uno che metterei nel mio libro, con il senno di poi, forse è Elon Musk che pare proprio avere un’idea del “bene superiore” molto simile a quella fumettistica. In effetti, a pensarci, è la cosa più simile a Tony Stark che abbiamo nella realtà.

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