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Libreria di Taormina a rischio chiusura, parte la petizione per salvarla

La proprietaria della libreria vuole aumentare l'affitto, ma il costo non è sostenibile per le due fondatrici. Chi volesse, può firmare la petizione su change.org

MILANO – La Libreria Bucolo, l’unica libreria di Taormina, meta ogni anno di migliaia e migliaia di turisti, rischia di chiudere. La proprietaria della libreria vuole aumentare l’affitto, ma il costo non è sostenibile per le due fondatrici, Antonella Ferrara, vulcanica organizzatrice del Taobuk Festival, e Santinella Bucolo, che rischiano di dovere chiudere da luglio la libreria. Ed ecco che nasce l’idea della petizione.

LA PETIZIONE – Chi volesse, può firmare la petizione lanciata su change.org. “Ci serve l’aiuto di tutti voi per far sì che questo non accada, firmando questa petizione ci aiuterete a sollecitare gli Enti Pubblici e i privati a trovare una soluzione ed evitare che una libreria che da decenni è un punto di riferimento per il territorio, chiuda per sempre battenti. Diamo un segnale diverso. Insieme possiamo farlo”. La Libreria Mondadori Taormina ha rappresentato e continua a rappresentare la speranza che chi viene a Taormina possa sapere che Truman Capote, Roger Peyrefitte, Andrè Gide, Goethe, Tennessee Williams, e tutti gli altri, quello stesso luogo l’hanno amato. “Tutti questi signori a cui abbiamo dedicato vie e piazze e scuole e fiumi di inchiostro – si legge nella petizione – potrebbero scomparire dalla circolazione, svaniti, evaporati. La libreria di una Città che è stata rifugio e meta di scrittori e artisti in ogni epoca, è uno scrigno della Memoria. E’ uno di quei luoghi che continuano a ricordarci chi siamo orgogliosi di essere. Finché quell’orgoglio ce l’abbiamo”.

LIBRERIA PUNTO D’INCONTRO – La libreria è stata aperta nel 1998 come unica libreria di Taormina indipendente. Nel corso degli anni abbiamo iniziato a fare eventi, dando poi vita al Taobuk Festival. Nel 2012 le socie si sono affiliate a Mondadori, per evitare la chiusura. In poco meno di ventiquattro ore sono state già raccolte centinaia di firme, anche grazie al grido d’allarme lanciato da Aldo Cazzullo sulle pagine del Corriere della Sera. “Quando una libreria rischia di chiudere – scrive il giornalista – è sempre una perdita per tutti. Sono tante le storie di resistenza. Ma si dovrebbe fare di più. Perché una libreria è anche un punto di incontro, un luogo della vita, uno di quei posti dove per secoli gli italiani si sono confrontati, combattuti, amati; e quando una libreria chiude, la città perde un pezzo di sé”.

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