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Haruki Murakami e la musica, i 3.350 brani della sua collezione di dischi

Noto è l'amore di Haruki Murakami per la musica, in particolare per la classica e il jazz. Ma quali brani compongono la playlist che ascolta quando scrive?

MILANO – In un mondo che spesso appare come un nemico folle col quale è impossibile andare d’accordo, Haruki Murakami ha attraversato l’inquietudine dei giorni grazie ai suoi alleati: “la musica, il cinema e i libri”. Già, la musica, una delle sue più grandi passioni. “Quando sente la musica, il mio corpo prende naturalmente a danzare”, scrive in “Dance, dance, dance“. Il problema è che a volte non riusciamo sempre a trovare la corretta colonna sonora, come racconta l’incipit di “1Q84“: “Nel taxi la radio trasmetteva un programma di musica classica in FM. Il brano era la Sinfonietta di Janacek. Non esattamente la musica più adatta da sentire in un taxi bloccato nel traffico”. Allora diventa importante essere dotati di una ampia e variegata collezione di dischi, come quella dell’autore di “Norwegian wood“.

LA COLLEZIONE – Si innamora del jazz a quindici anni e fino ai trent’anni gestisce un Jazz Club. Un giorno il ventinovenne Murakami va allo stadio a guardare una partita di baseball quando, osservando la traiettoria della palla finire nel guantone di un giocatore, ha come un’illuminazione: lui, un giorno, diventerà uno scrittore. Tornato a casa, come racconta nella prefazione a “Vento & Flipper“, sul tavolo della cucina inizia a scrivere un romanzo e poi un altro ancora, nei ritagli di tempo mentre gestisce il suo jazz bar a Tōkyō.

STORIE IMBEVUTE DI MUSICA – In questo periodo dà vita a storie che sono imbevute di musica, lasciando già intuire quel ruolo di primo piano che avrebbe avuto la musica nei successivi romanzi. Ma è nel romanzo “L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio” che Murakami racconta qual è secondo lui il rapporto tra musica e vita: “La vita è come uno spartito complesso. Piena di semicrome e biscrome, di segni strani, di annotazioni dal significato oscuro. Decifrarla è un’impresa ardua, e anche a saperla leggere correttamente, anche a saperla trasformare nella musica più bella, non è detto che poi la gente la capisca e l’apprezzi nel suo giusto valore“.

LA PLAYLIST – Come racconta Open Culture, Haruki Murakami ha ammesso di scrivere sempre con la musica di sottofondo. Anche se ascolta anche altra musica, Murakami resta ancora oggi un grandissimo appassionato di jazz: va da Bobby Hackett a Sonny Rollins, da Horace Silver a Hoagy Carmichael, l’autore del brano Stardust. Ascolta molto anche la musica classica. Tra i suoi compositori preferiti figurano Prokof’ev, Scarlatti, Bach, Liszt, Chopin, Brahams, Schumann, Mozart e Shostakovich. Non manca la musica leggera, come dimostra la presenza dei Creedence Clearwater Revival. Ma basta parlare, è arrivato il momento di dedicarsi all’ascolto e alla lettura. Potete trovare la playlist completa della musica amata da Murakami a questo link di Spotify. Buon ascolto.

 

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