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George R. R. Martin svela la teoria politica su Game of Thrones

In un’intervista con la redazione del New York Times, George R.R. Martin ha parlato dei significati politici dei suoi romanzi di successo

MILANO – Durante il servizio fotografico per il nuovo numero del Times Magazine in uscita il 21 ottobre, George R.R. Martin ha risposto ad alcune domande della redazione del New York Times. L’autore della celeberrima serie fantasy da cui è stata tratta la serie TV per HBO si è esposto raccontando cosa secondo lui i leader politici potrebbero imparare dalle vicende di Westeros, e sui significati nascosti contenuti nella sua opera.

L’intervista ha assunto un risvolto prettamente politico quando il giornalista Farhad Majoo ha chiesto a Martin se ci fossero connessioni tra i romanzi e il cambiamento climatico, Martin ha dichiarato che «in un certo senso, c’è un vero e proprio parallelismo. Gli uomini di Westeros combattono le loro battaglie individuali per ottenere potere e ricchezza, ma questo li distrae dalla minaccia ricorrente de “L’inverno sta arrivando”, che potenzialmente potrebbe distruggere loro e tutto il loro mondo. E qui c’è un grosso parallelismo rispetto a quello che sta accadendo ora, sul nostro pianeta. Ci stiamo battendo per cose importanti e giuste – politica estera e interna, diritti civili, responsabilità sociale, giustizia sociale. Tutte queste cose sono importanti. Ma mentre ci battiamo per esse e spendiamo in esse tutta la nostra energia, c’è la grande minaccia del riscaldamento globale, la cui reale entità è provata dalla maggior parte degli studi e supportata dal 99 percento della comunità scientifica. Questo ha davvero la potenzialità di distruggere il nostro mondo, e noi lo ignoriamo mentre ci preoccupiamo delle prossime elezioni e delle questioni che preoccupano la popolazione, come la disoccupazione. Che certo è una questione cruciale, come tutte le altre. Ma nessuna sarà importante nel momento in cui saremo morti e le nostre città saranno sommerse dagli oceani. Il cambiamento climatico dovrebbe essere la priorità numero uno per qualunque politico che sia in grado di guardare al di là delle prossime elezioni. Purtroppo, ce ne sono pochi. Spendiamo dieci volte più energia nel dibattere se i giocatori della NFL (Lega Nazionale Football) debbano alzarsi in piedi per l’inno nazionale piuttosto che per combattere ciò che minaccia di distruggere il nostro mondo».

Game of Thrones, quindi, potrebbe esser visto come una metafora dei pericoli del riscaldamento globale, e il ritornello “Winter is coming” come una vera e propria presa di posizione politica. Martin prosegue nell’intervista senza risparmiarsi un attacco al Presidente degli Stati Uniti e rivela quale personaggio della serie, secondo lui, è il più simile a Donal Trump: Joffrey Baratheon. «Hanno lo stesso livello di maturità emotiva – spiega Martin. A Joffrey piace ricordare a tutti che lui è il re, e pensa che questo gli dia la possibilità di fare quello che gli pare. E noi negli Usa non siamo una monarchia assoluta, come a Westeros. Siamo una repubblica costituzionale. E tuttavia sembra che Trump non capisca bene cosa significhi. Pensa che la presidenza gli dia il potere di fare quello che vuole».

Via Bustle

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