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A Gallipoli la prima mostra italiana dedicata al selfie

Il Castello di Gallipoli ospita #selfati, la prima mostra italiana dedicata al selfie con un overview dei “SelfieAdArte” di Clelia Patella

MILANO – Da venerdì 1 giugno a domenica 11 novembre le sale del Castello di Gallipoli, in provincia di Lecce, ospiteranno #Selfati, la prima mostra italiana dedicata interamente al selfie, inteso come fenomeno sociologico ma anche come manifestazione artistica, immagine che domina la nostra contemporaneità.  Un’esperienza immersiva attraverso i linguaggi e le poetiche dell’arte, trasgredendo le regole espositive convenzionali e ampliando i confini dell’interazione con il patrimonio artistico.

#selfati

La mostra prodotta da Orione Comunicazione, in collaborazione con Università del Salento e con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Gallipoli e La Sapienza di Roma, esprime il fenomeno selfie non solo come gesto quotidiano ma soprattutto come elemento in grado di raccontare se stessi, una nuova modalità espressiva della “cultura popolare”. Che sia sintomo di personalità narcisistica o puro e semplice divertimento, è innegabile che esso sia ormai diffuso in tutto il mondo come gesto quotidiano, diretto, alla portata di tutti. Chiunque (o quasi) possieda uno smartphone ha, almeno una volta, ceduto alla tentazione di auto-scattarsi una foto. L’allestimento proporrà sorprendenti opere come la mirror room, la stravagante sala optical fino all’exibit dove ogni visitatore diventerà autore di un’opera collettiva partecipandovi e vivendola.

L’apice dell’esperienza

La mostra culminerà nell”imponente sala ennagonale in cui saranno esposti per la prima volta i “SelfieAdArte” della giornalista e art influencer Clelia Patella, una rilettura pop delle differenti percezioni che ognuno di noi avverte di fronte ad un’opera d’arte, interagendo e permettendo un “user friendly” della stessa. “Con i #SelfieAdArte di Clelia Patella ogni momento diventa storia”, sottolinea Vittorio Sgarbi. “Il selfie rende ognuno artista e consente di raccontare il punto di vista di tutti e, riunnendo questi infiniti tasselli il risultato sarà la storia del mondo. Una storia senza eroi ma, per la prima volta con uomini e donne tutti uguali. La democrazia universale delle immagini”. Non mancheranno inedite “incursioni artistiche” durante i mesi della mostra estiva.

Ammirare la bellezza

Il castello di Gallipoli, dopo decenni di chiusura e incuria, da luglio 2014 ha accolto oltre 160mila visitatori, turisti provenienti da tutto il mondo, dalla Puglia e dal Salento ma soprattutto i cittadini della città bella che da troppo tempo vedevano negata la possibilità di apprezzare sale, torrioni, gallerie, corridoi, di ammirare la bellezza della luce del sole sulle pareti dell’atrio e il panorama mozzafiato che regalano le terrazze circondate dal mare Jonio. Tra le mostre ospitate la personale di e con Michelangelo Pistoletto nell’estate 2015, “I porti del Re, Jakob Philipp Hackert dalla Reggia di Caserta al Castello di Gallipoli”, che nel 2017 ha consentito di esporre preziosissime tele settecentesche che rappresentano il passato e la storia del nostro territorio, oltre a numerose collettive di artisti e fotografi pugliesi e non, concerti, spettacoli, presentazioni, visite teatralizzate e eventi privati. Il Castello è diventato un polo di attrazione aperto e funzionante nell’arco di tutto l’anno e grazie ai risultati economici dell’attuale gestione, dal 14 aprile 2016, è stato acquisito al Demanio del Comune di Gallipoli, permettendo una disponibilità completa e indipendente del bene dal Demanio Statale.

 

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