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Dylan Dog e Dario Argento, due icone horror italiane insieme in edicola e libreria

L'indagatore dell'incubo ed il regista di Suspiria e Profondo Rosso uniranno le loro strade con "Profondo nero", il numero speciale di Dylan Dog sceneggiato da Dario Argento

MILANO – Una vena anarcoide, il fatto di pensare sempre con la propria testa, uno spiccato senso dell’umorismo, l’attenzione verso i diversi. Sono queste alcune delle caratteristiche che accomunano Dario Argento e Dylan Dog, le due icone horror italiane più famose ed apprezzate non sono in Italia. L’indagatore dell’incubo ed il regista di Suspiria e Profondo Rosso uniranno le loro strade in edicola (e prossimamente in libreria) con “Profondo nero”, il numero speciale di Dylan Dog sceneggiato da Dario Argento. L’indiscusso maestro dell’horror si è cimentato per la prima volta nella scrittura di un fumetto dando vita a un volume che si appresta a diventare un cult imperdibile nella storia dell’Investigatore dell’Incubo, per la gioia di lettori e collezionisti. Come è nato questo “matrimonio al’inferno”? Lo abbiamo chiesto all’attuale curatore della serie Roberto Recchioni e al fumettista e sceneggiatore Stefano Piani, il quale ha collaborato con Argento nella realizzazione dell’albo, dal 28 luglio in edicola.

 

Come nasce l’idea di far sceneggiare una storia di Dylan Dog ad un maestro dell’horror come Dario Argento?

Piani: Sono amico e collaboratore di Argento da una decina di anni e scrivo storie per la “Sergio Bonelli Editore” dal 1996: ero, senza esserne consapevole, il trait d’union perfetto tra le due più grandi icone horror italiane. Quando una mattina, senza un motivo ben preciso, ho realizzato questa cosa, ho chiamato Dario e gli ho chiesto se fosse interessato a scrivere un Dylan. Lui ha subito detto di sì. Così ho telefonato a Roberto Recchioni che ha accettato la proposta, entusiasta. E siamo partiti.

Recchioni: Per mè e stato molto facile. Stefano me l’ha proposto, io ho approvato con convinzione e poi ho convinto la SBE, che inizialmente era un poco scettica sulle possibilità di coinvolgere attivamente, e in tempi credibili, Dario Argento.

 

Ci potete dare alcune anticipazioni sulla trama?

Piani: È una storia violenta, morbosa e romantica, come piacciono sia a Dario che a Tiziano (Sclavi, ideatore di Dylan Dog). Dylandoghiana, ma nello stesso tempo profondamente argentiana (il protagonista capitato nella vicenda quasi per caso, i guanti neri, gli omicidi raccontati in soggettiva, il dettaglio che non torna. Il doppio finale). La storia comincia con l’infatuazione di Dylan per una splendida donna intravista all’inaugurazione di una mostra di fotografie bondage. A colpirlo, oltre alla bellezza, sono delle profonde cicatrici che lei ha sulla schiena. Quando Dylan cerca di avvicinarla, la donna sparisce tra la gente che affolla la galleria. L’indagatore dell’incubo inizia a sognarla. Ne è ossessionato. Non riesce a darsi pace e comincia a cercarla.

Recchioni: È una storia che unisce alcuni temi del personaggio Dylan Dog, come il suo romanticismo e la sua difesa del diverso e del più debole, al gusto per il morboso e il torbido di Argento, il tutto raccontato come un “Giallo” all’Italiana. Con una punta di splatter.

 

Cosa accomuna l’Indagatore dell’incubo al regista di “Suspiria”?

Piani: Una vena anarcoide, il fatto di pensare sempre con la propria testa. Uno spiccato senso dell’umorismo: Dario è una delle persone più ironiche che io conosca. E poi sono entrambi vegetariani. Ma sono molte anche le cose che uniscono Argento e Tiziano Sclavi. Oltre a una forte stima reciproca, c’è l’attenzione per i diversi, il “racconto” degli omicidi, visti sempre anche come atto estetico e l’amore per il surrealismo. E poi c’è quella capacità che hanno solo i grandi autori horror, di esorcizzare, nella scrittura o nella regia, le loro numerose paure, trasformandole in nutrimento per i nostri incubi.

Recchioni: Dylan Dog arriva dopo Dario Argento e, in qualche elemento, ne è figlio visto che Tiziano Sclavi era un fan delle opere del regista e più volte lo ha omaggiato nelle storie dell’Indagatore dell’Incubo. Quindi, questo matrimonio all’inferno era, il qualche maniera, già scritto.

 

Oltre all’uscita dell’albo in edicola, ci saranno eventi ed altre iniziative editoriale per celebrare tale connubio?

Recchioni: L’albo uscirà prima in edicola con un albo speciale (una copertina dall’effetto argentato) venduto al solito prezzo popolare degli albi SBE. Poi, in una versione di pregio, cartonata, di grande formato e ricca di speciali, raggiungerà anche le librerie di varia e le fumetterie, oltre che tutti gli shop online.

 

Quali altri novità attendono Dylan Dog da qui alla fine dell’anno?

Recchioni: Dopo l’evento della storia di Argento ci aspetta l’inizio del ciclo della meteora, una lunga serie di storie concatenate l’una all’altra che sconvolgeranno, letteralmente, l’universo dylaniano e ci accompagneranno fino al numero 400, che chiuderà il ciclo e darà il via a un nuovo periodo.

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