Sei qui: Home » Intrattenimento » Teatro » Bertolt Brecht, le opere teatrali più importanti

Bertolt Brecht, le opere teatrali più importanti

Brecht sviluppò la teoria del teatro epico, secondo cui lo spettatore non doveva immedesimarsi ma rimanere distaccato. Ecco le sue opere più belle

Il teatro di Bertolt Brecht è un teatro impegnato. Lui stesso disse “Avevo intenzione di applicare al teatro il principio che ciò che conta non è solo interpretare il mondo, ma trasformarlo”. Il suo esordio teatrale è influenzato dall’espressionismo ma ben presto aderisce al marxismo. Brecht sviluppò la teoria del teatro epico, secondo cui lo spettatore non doveva immedesimarsi ma rimanere distaccato per cogliere in maniera critica il messaggio dell’autore. Ne deriva un senso di straniamento per favorire il distacco critico: lo spettatore deve imparare sempre qualcosa. Ecco le opere più importanti di Bertolt Brecht.

La Weltanschauung

Dal 1926 intrattenne stretti contatti con artisti di tendenza socialista e ciò influenzò molto la sua Weltanschauung. Le sue prime opere furono influenzate dallo studio degli scritti di Hegel e Marx. La critica di Brecht al teatro iniziò proprio nel 1926 perché per lui non aveva più un vero contatto col pubblico, o comunque ne aveva molto meno di quello degli stadi sportivi. Secondo lui il tifo andava trasferito sul palcoscenico. Brecht, un tipo sportivo, creò come una sorta di match pugilistico uno dei suoi drammi più misteriosi e inquietanti: Nella giungla della città. Con il passare degli anni il teatro di Brecht divenne sempre più impegnato.

Bertolt Brecht, le poesie più belle

Bertolt Brecht, le poesie più belle

Bertolt Brecht è uno dei più importanti rappresentanti della lirica tedesca novecentesca. Ecco le sue poesie più belle

Il teatro Brechtiano

Scrisse la tragedia Mahagonny e collaborò con Erwin Piscator all’interno di un collettivo di un teatro di cui fanno parte anche Tucholsky, Kisch e altri. Al 1928 risale la famosa commedia L’opera da tre soldi su musica di Kurt Weill che divenne il maggior successo teatrale della Repubblica di Weimar. Nel 1930 andò in scena la commedia Ascesa e caduta della città di Mahagonny. Scrisse il dramma didattico La linea di condotta, fortemente influenzato dal marxismo. Scrisse poi Santa Giovanna dei Macelli e la pièce didattica L’eccezione e la regola. Seguiti da molti altri drammi. Nel 1931 terminò la sceneggiatura del film Kule Wampe e scrisse il dramma La madre, tratto dal romanzo omonimo di Maksim Gor’kij, presentato a Berlino nel 1932. Nel 1932 Brecht andò a Mosca per la rappresentazione di Kule Wampe e realizzò la commedia Teste tonde e teste a punta.

L’esilio

All’inizio del 1933 la rappresentazione de La linea di condotta (Maßnahme) venne interrotta da un’irruzione della polizia e i produttori vennero accusati di alto tradimento. Brecht e famiglia scelsero l’esilio. Abbandonare la Germania fu difficile ma in quegli anni Brecht produsse le sue opere più note. Viaggiò molto tra Parigi, Londra e New York per rappresentare i suoi testi teatrali. Scrisse il dramma La resistibile ascesa di Arturo Ui, ultima opera in collaborazione con Margerete Steffin, un’allegoria satirica su Adolf Hitler.

 

© Riproduzione Riservata