Sei qui: Home » Storie » Anche Zerocalcare abbandona il Salone del Libro

Anche Zerocalcare abbandona il Salone del Libro

"Qua ogni settimana spostiamo un po' l'asticella del baratro". Anche Zerocalcare rinuncia al Salone del Libro di Torino per protesta contro Altaforte

MILANO – Ancora polemiche sul Salone del Libro di Torino. Dopo le dimissioni di Christian Raimo dal Comitato d’Indirizzo e l’abbandono di alcuni scrittori, tra cui Wu Ming e Carlo Ginzburg, ora è il turno di Zerocalcare. Il fumettista romano ha annunciato su Facebook la sua rinuncia al Salone del Libro per protesta contro Altaforte, casa editrice affiliata a Casapound e a posizioni legate al fascismo.

«Mi è davvero impossibile pensare di rimanere 3 giorni seduto a pochi metri dai sodali di chi ha accoltellato i miei fratelli, incrociarli ogni volta che vado a pisciare facendo finta che sia tutto normale» scrive Zerocalcare, che avrebbe dovuto presenziare al Salone insieme a BaoPublishing. «Oggettivamente sta roba prima non sarebbe mai successa. Qua ogni settimana spostiamo un po’ l’asticella del baratro».

Il dibattito al Salone del Libro

Altaforte Edizioni è al centro delle polemiche da quando è trapelata la notizia della sua partecipazione al Salone del Libro con  il libro intervista al Ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Io sono fascista» ribatte Francesco Polacchi, editore di Altaforte, al Corriere. «E l’antifascismo è il vero male di questo Paese». Una presa di posizione molto forte, che accende nuovamente il dibattito sulla presenza di una casa editrice di matrice fascista all’evento letterario più importante d’Italia.

Nel frattempo, su Twitter è in trending topic l’hashtag #iovadoatorino, con il quale editori e scrittori stanno affermando il loro sostegno al Salone del Libro e ribadiscono la loro partecipazione alla fiera.

© Riproduzione Riservata