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Adele Bloch-Bauer, la misteriosa musa di Gustav Klimt

In occasione dell'anniversario della nascita di Klimt, scopriamo chi è la donna che in due occasioni l'artista ha ritratto nei suoi dipinti

Ricorre oggi l’anniversario del pittore austriaco Gustav Klimt, nato a Baumgarten il 14 luglio 1962 e morto a Vienna il 6 febbraio 1918. Per l’occasione abbiamo pensato di raccontarvi del misterioso rapporto tra il pittore e la sua musa Adele Bloch-Bauer. Nei ritratti di Klimt è difficile riuscire a leggere i pensieri nascosti dietro gli occhi scuri e limpidi di Adele, l’unica donna che l’artista austriaco ha ritratto per più volte e ad essere circondata da un’aurea di profondità e mistero.

La musa

Si pensa che Adele sia la donna che figuri in più opere di Klimt, ovvero in quelle che rappresentano ancora “l’apice d’oro” della sua carriera artistica. La figura della donna appare, così, nel quadro “Judith” e probabilmente sarebbe sempre lei la donna immersa nella beatitudine de “Il bacio”. E’ lei che incarna sia la vulnerabilità che la forza delle donne nella Vienna di fine secolo, in una società di profonda transizione. E’ proprio nella Vienna del dopoguerra che la sua immagine è diventata un simbolo della cultura austriaca tanto da ricevere l’appellativo di “la Monna Lisa austriaca”. Vediamo grazie a bbcculture, di capire chi si nascondeva dietro la “musa” di Klimt.

Adele Bloch-Bauer

Adele Bloch-Bauer era figlia di una colta famiglia appassionata d’arte, interessata in particolar modo delle opere di Klimt, nacque nel 1881 a Vienna. La donna appare come una grande dama, con gli occhi che celano un’accennata malinconia. Le parole di chi l’ha conosciuta la ritraggono come una donna intellettuale dal carattere alquanto distaccato e nonostante i privilegi dovuti alla sua vita agiata, la sua era un’esistenza infelice. Il primo ritratto della donna, ribattezzato dai nazisti “La donna in oro”, fu originariamente discusso in una lettera che l’allora ventiduenne Ferdinando, marito di Adele, scrisse a Klimt nel 1903.

Ferdinando lo commissionò come regalo per l’anniversario dei genitori di Adele pochi anni dopo la Secessione di Vienna e non molto tempo dopo che gli scandalosi murales pornografici di Klimt, ricevessero una diffida da parte dell’Università di Vienna. Il primo ritratto di Adele Bloch-Bauer è stato pubblicamente esposto nel 1907. Il dipinto mostra, in una scena stupefacente, il corpo di Adele scoperto e spoglio in un trono stilizzato, mentre guarda lo spettatore con vulnerabilità e orgoglio, con le mani  stranamente accavallate. Una delle sue dita era stranamente deformata e spesso tentava di nasconderla nelle sue numerose sedute con l’artista.

Lo sfondo del quadro si rifà a un lussureggiante simbolismo orientale ed erotico, in cui figurano triangoli e occhi. Una fitta decorazione a foglia d’oro avvolge e ricopre tutto il suo corpo. Il collo era impreziosito da una collana costellata di pietre preziose. I dipinti successivi mostrano invece Adele ritratta con i capelli corvini raccolti in un largo cappello, mentre la sua figura appare maestosa in piedi con lo sguardo rivolto verso lo spettatore. Il fondo del dipinto è un tavolo di carta da parati dai colori vivaci.

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I ritratti

Le donne di Gustav Klimt esprimevano non solo un profondo erotismo, ma anche forza e fiducia. L’artista ha cominciato a concentrarsi interamente nel ritrarre le figure femminili dopo il 1900. I critici e gli storici dell’arte, nel corso dei decenni, hanno chiamato il “Frauenversteher” di Klimt, “capriccio delle donne”, e molti hanno ipotizzato che Adele e Klimt avessero una relazione in corso, anche se l’ipotesi non è mai stata confermata. Dopo la morte della donna, la sua camera divenne una specie di santuario agli occhi di Klimt.

Dopo che l’Austria fu annessa dai nazionalsocialisti nel 1938, numerosi disegni di Klimt, compresi i ritratti di Adele, furono confiscatati e passarono nelle mani di diversi acquirenti fino a che i ritratti furono esposti nelll’illustre Museo Belvedere di Vienna negli anni del dopoguerra. Lì ci rimasero fino al 2006, quando, dopo una serie di decisioni giudiziarie lunghe ed estese, i dipinti furono restituiti ad Altmann, l’ultimo diretto parente di Ferdinand Bloch-Bauer.

Sconfitto da costi di assicurazione, Altmann ha venduto il primo ritratto di Adele a Ronald Lauder, erede dell’impero cosmetico Estée Lauder, fondatore e direttore della Neue Galerie, con la stipula che il dipinto deve sempre essere in vista. Il dipinto successivo è stato venduto, invece, a Christie nel 2006 e attualmente fa parte di un prestito speciale al Museum of Modern Art di New York.

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