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10 frasi e aforismi dedicati alla lotta alla mafia

Oggi è Il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice. Ecco alcuni degli aforismi sulla lotta alla mafia

MILANO –  Oggi è Il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice. Si tratta di una ricorrenza della repubblica Italiana istituita con la legge 4 maggio 2007 n° 56, celebrata il 9 maggio di ogni anno in considerazione del fatto che il 9 maggio 1978 furono uccisi Peppino Impastato e Aldo Moro. In questa Giornata di ricordo, speranza di cambiamento e lotta, vi proponiamo alcuni degli aforismi più celebri sulla lotta alla mafia.

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“La mafia uccide, il silenzio pure…”

(Peppino Impastato) 

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“Le pene della camorra sono certe e immediate, a differenza di quelle dello Stato.”

(Roberto Saviano) 

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“La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini”

(Leonardo Sciascia) 

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“Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!

(Peppino Impastato)

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“Nessuno ci vendicherà: la nostra pena non ha testimoni”

(Peppino Impastato) 

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“Io ho assistito a una strage mafiosa, per un pelo sono salvo. E mi sono salvato perché sono rimasto al bancone del bar della sparatoria invece di avvicinarmi a colui che mi aveva invitato al tavolo e venne crivellato di colpi. Era un capo mafioso e io non lo sapevo! La borghesia col suo silenzio è stata complice: ha fatto sempre finta di non sapere.”
(Andrea Camilleri)
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“La mafia è l’organizzazione più agile, duttile e pragmatica che si possa immaginare rispetto alle istituzioni e alla società nel suo insieme”

(Giovanni Falcone)

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“La mafia si caratterizza per la sua rapidità nell’adeguare valori arcaici alle esigenze del presente, per la sua abilità nel confondersi con la società civile, per l’uso dell’intimidazione e della violenza, per il numero e la statura criminale dei suoi adepti, per la sua capacità ad essere sempre diversa e sempre uguale a se stessa.”

(Giovanni Falcone)

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“Entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione. Non si cessa mai di essere preti. Né mafiosi.”

(Giovanni Falcone)

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“Nelle statistiche criminali relative alla Sicilia e nelle combinazioni del giuoco del lotto, tra corna e morti ammazzati si è istituito un più frequente rapporto. L’omicidio passionale si scopre subito: ed entra dunque nell’indice attivo della polizia; l’omicidio passionale si paga poco: ed entra perciò nell’indice attivo della mafia”

(Leonardo Sciascia)

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