La frase di oggi è tratta dal romanzo “Incanto” (2008) di Romano Battaglia, scrittore e giornalista, originario della Versilia. Con queste parole, l’autore ci invita a riflettere sul valore delle piccole cose.
Il mondo potrebbe offrirci molto di più se avessimo gli occhi per vedere anche le più piccole cose, il cuore per amarle e le mani per raccoglierle.
Romano Battaglia, Incanto, 2008
Incanto, un romanzo sul valore delle piccole cose
Una donna depressa è in chiesa a pregare di fronte al crocifisso. All’uscita un cane la invita a seguirlo e la conduce in campagna al casolare di un anziano contadino. Trascorrendo una giornata con lui all’insegna della semplicità e delle piccole gioie, la donna si riconcilia con la natura e con la vita. Ma quando il giorno dopo cerca di tornare a ringraziare il suo ospite, scopre che non esiste nulla in quel luogo e di aver vissuto un incanto.
Romano Battaglia, giornalista e scrittore
Giornalista e scrittore italiano, Romano Battaglia ha lavorato per anni come corrispondente Rai. Oltre alla sua fama di giornalista, Battaglia è stato anche un apprezzato autore di prosa e poesia. Tra le opere più significative si ricordano la serie delle “Lettere al direttore” ( 1971), la raccolta di poesie “L’uomo che piangeva a rovescio” (1973) e il libro per ragazzi “La pioppeta” (1983). Sul finire degli anni Duemila ha scritto per Il Giorno e La Nazione, senza mettere da parte la produzione letteraria. Nel 2012 è uscito “Fra le braccia del vento”, l’ultimo di una lunga serie di romanzi.