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“Non ti arrendere mai. Di solito è l’ultima chiave del mazzo quella che apre la porta” di Paulo Coelho

Una metafora suggestiva quella del poeta brasiliano Paulo Coelho che invita a riflettere sull'importanza di non arrendersi mai

Una frase motivazionale di Paulo Coelho per iniziare la giornata. Ci sono sfide nella vita che, per essere superate, richiedono forza e determinazione. Di fronte agli ostacoli che incontriamo, abbiamo infatti l’opportunità di scoprire quello che abbiamo dentro.

Ma per farlo, occorre non arrendersi. Occorre provare tutte le chiavi del mazzo, fino a quando troveremo quella giusta, in grado di aprire quella porta che ci sembrava invalicabile.

E’ questo il messaggio che lo scrittore brasiliano Paulo Coelho ci trasmette attraverso la bellissima frase di oggi, tratta dal romanzo “Il manoscritto ritrovato ad Accra” (Bompiani, 2012).

Non ti arrendere mai. Di solito è l’ultima chiave del mazzo quella che apre la porta

Il manoscritto ritrovato ad Accra

14 luglio 1099. Mentre Gerusalemme si prepara all’invasione dei crociati, un uomo greco, conosciuto come il Copto, raccoglie tutti gli abitanti della città, giovani e vecchi, donne e bambini, nella piazza dove Pilato aveva consegnato Gesù alla sua fine.

La folla è formata da cristiani, ebrei e musulmani, e tutti si radunano in attesa di un discorso che li prepari per la battaglia imminente, ma non è di questo che parla loro il Copto.

Il vecchio saggio, infatti, li invita a rivolgere la loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla vita di tutti i giorni, dalle sfide e dalle difficoltà che si devono affrontare.

Secondo il Copto, la vera saggezza viene dall’amore, dalle perdite sofferte, dai momenti di crisi come da quelli di gloria, e dalla coesistenza quotidiana con l’ineluttabilità della morte. “Il manoscritto ritrovato ad Accra” è un invito a riflettere sui nostri princìpi e sulla nostra umanità.

Non smettere mai di sperare

Arrendersi significa smettere di sperare, perdere l’entusiasmo nei confronti di una vita che può riservarci enormi sorprese, se solo siamo disposti ad accoglierle. Con la sua frase, Paulo Coelho vuole ricordarci che nessuno di noi, nonostante le sofferenze e gli accadimenti negativi, deve dimenticarsi che sperare è un atto fondamentale, che infonde fiducia e genera un circolo virtuoso che alcuni chiamerebbero coincidenza, altri destino.

La verità è che non dovremmo mai smettere di sperare. Anche perché, spesso, è proprio perseverando e continuando a guardare la vita con atteggiamento positivo che arriva la svolta.

Paulo Coelho

Paulo Coelho è uno degli scrittori più letti al giorno d’oggi. Nato il 24 agosto del 1947 a Rio de Janeiro, è una delle voci che ha più ispirato i lettori della società moderna a rallentare e guardarsi dentro un po’ più spesso.

Fin dalla giovane età, Coelho dimostra un temperamento ribelle e artistico. La sua sensibilità si distingue da quella comune. Sin da ragazzo, dimostra di essere in netto contrasto con il padre, che infatti sopporta l’idea che il figlio voglia diventare un artista, e desidera invece per lui una strada costellata di successo e prestigio sociale, quella dell’avvocatura.

La vita di Paulo Coelho non è affatto semplice. Il padre, infatti, per frenare le inclinazioni artistiche e portarlo su una strada più confacente alle sue volontà, lo fa rinchiudere in un manicomio all’età di 17 anni.

Ma questa esperienza non distoglierà Coelho dai suoi obiettivi. Al contrario, probabilmente è proprio questo periodo di isolamento dal mondo che lo porta a vivere con consapevolezza tutte le esperienze che il tempo gli offre in modo estremo. E sperimenta anche tutte le arti, dal teatro al cantautorato.

Quando comincia a scrivere romanzi, questi riscuotono subito un gran successo. Il suo capolavoro, “L’Alchimista” vende 11 milioni di copie e viene tradotto in 44 lingue.

Altri romanzi di successo sono “Il cammino di Santiago“, “Veronika decide di morire“, “Il diavolo e la Signorina Prym“, “Undici minuti“, “Lo Zahir” e molti altri.

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