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Alberto Sordi, le frasi del celebre attore tratte dai suoi film

Oggi ricorre l’anniversario della nascita del mitico Alberto Sordi (15 giugno 1920 - 25 febbraio 2003). E' stato attore cinematografico, regista, sceneggiatore doppiatore italiano

Oggi è l’anniversario della nascita del mitico Alberto Sordi. Nato a Roma il 15 giugno 1920, l’ “Albertone Nazionale” è stato attore cinematografico, regista, sceneggiatore doppiatore italiano. Importante interprete della storia del cinema italiano, con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni fu uno dei ‘mostri’ della commedia all’italiana, nonché, insieme ad Aldo Fabrizi e Anna Magnani, rappresentante della romanità. Si è cimentato anche in ruoli drammatici dove ha dato prova della sua versatilità di attore.

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La poesia che Gigi Proietti dedicò ad Alberto Sordi per dirgli addio

Era il 27 febbraio 2003, quando ai funerali di Alberto Sordi, Gigi Proietti gli dedicò una poesia memorabile

Alberto Sordi, le frasi più belle tratte dai suoi film

Vogliamo ricordare Alberto Sordi attraverso gli aforismi tratti dai suoi film più celebri e con alcune sue frasi passate alla storia.

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“Spaghetto tu me hai provocato ed io me te magno”

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“Allora accosta e fai riposare ‘a machina, perché se si fonde er motore sai quante risate che ce facciamo l´anno prossimo quanno ce lo ricordamo?”

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“La ginnastica, il footing e le attività del genere sono in gran parte masochistiche, punitive della nostra istintiva passione per la spaparanzata.”

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“Nei casini ho visto nascere certi matrimoni tra i più ammirati nel mondo”

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“È meglio che ti ci abitui da piccolo alle ingiustizie, perché da grande non ti ci abitui più!”

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“Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa.”

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“Ho sognato che ero rimasto vedovo. […]Un sogno completo: morte, camera ardente, funerale. Io camminavo dietro al feretro. Mentre tutti piangevano, io ridevo. Poi, mentre calavano la bara giù, nella fossa, ho sentito come un colpetto qui dietro alla nuca. Tac! Anche abbastanza forte. Mi sono risvegliato nel mio letto: era mia moglie che mi diceva, ‘cos’hai cretinetti, ridi nel sonno?'”

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“Gli italiani sono il popolo più meraviglioso del mondo.”

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“Te c’hanno mai mandato a quel paese, sapessi gia la gente che ce stà, il primo cittadino è amico mio, tu digli che te ciò mandato io.”

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“La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto”

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“Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.”

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