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I libri che non avrebbero mai dovuto diventare film

Ecco i film, basati su grandi romanzi, che non riescono a replicare l'atmosfera, le tematiche e far rivivere al meglio grandi i personaggi creati dai loro autori

MILANO – Quando esce al cinema il film del proprio libro preferito, si è sempre assaliti da sentimenti contrastanti. Da un parte la felicità di vedere sul grande schermo i protagonisti della vostra storia preferita, i personaggi che avete solo immaginato che prendono vita. Dall’altra, però, può capitare che non solo questi non soddisfino le vostre aspettative, ma che il regista non riesca a cogliere il giusto punto di vista da cui narrare la storia. Può sicuramente capitare che un film possa piacere più del libro, ma è molto più facile il contrario.

LIBRO MIGLIORE DEL FILM – Il motivo? Ce ne sono diversi. Prima di tutto un film non è mai fedele al libro al cento per cento. Questo dipende talvolta dalle esigenze del mezzo cinematografico, altre volte dalle modifiche apportate alla trama dettate dalla ricerca di una maggiore spettacolarità. I cambiamenti non sempre rendono felici i lettori poiché, per molti, l’indice di fedeltà alla trama originale è il primo criterio per valutare un buon o un cattivo film. Grazie a Bustle.com, vediamo insieme i film tratti dai grandi romanzi che non hanno reso onore all’opera originale.

 

Il grande Gatsby” di  F. Scott Fitzgerald

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Questa pellicola è la quarta trasposizione cinematografica del romanzo, dopo una versione muta del 1926 andata perduta, una seconda del 1949 e una terza, più famosa, del 1974. Nel caso di questo “Il Grande Gatsby” del 2013, diretto da diretto da Baz Luhrmann, le critiche si sono concentrate nel sottolineare una poca attenzione allo sviluppo del personaggio e della trama principale. I numerosi effetti speciali, legati alla volontà di stupire il lettore, ha portato gli spettatori a fermarsi sugli aspetti superficiali della trama e dei personaggi, spostando l’attenzione da temi ben più importanti come la mancanza di affetti autentici, del crollo dei miti e la solitudine.

 

Mangia, Prega, Ama” di Elizabeth Gilbert

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Ecco un caso in cui il film non riesce a trasmettere e a trasportare le emozioni contenute nel libro. Se nell’opera della Gilbert era tutto avvincente, emozionante e soprattutto coinvolgente, il film ai più è risultato lento e noioso. La parte del film che più convince è comunque quella legata all’Italia e al suo meraviglioso cibo. Per alcuni la scelta di Julia Roberts come protagonista ha salvato il salvabile, per altri non è stata la scelta giusta da parte del regista Ryan Murphy.

 

La lettera Scarlatta” di Nathaniel Hawthorne

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“La lettera scarlatta”  è un film del 1995 diretto da Roland Joffé. Interpretato da grandi attori tra gli altri da Demi Moore, Gary Oldman e Robert Duvall, è ispirato al famoso romanzo di Nathaniel Hawthorne La lettera scarlatta. I lettori più attenti del romanzo della Hawthorne avranno sicuramente notato alcune differenze con l’opera originale. Mentre nel libro il reverendo confessa che è lui il padre della bambina avuta con Hester Prynne e muore per l’emozione davanti a tutta la gente del paese, nel film la storia tra lui e la donna continuerà fino all’età di tredici anni di Pearl, quando lui morirà. Nel libro, inoltre, il medico non si impicca ma fallisce soltanto il suo piano. Inoltre nel libro non esiste accenno alla rivolta degli indiani. Per molti, inoltre, il film rispetto al libro contiene una sessualità esagerata così come è troppo alta è la drammaticità della storia.

 

Lo Hobbit” di J. R. R. Tolkien

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Le critiche piovute su “Lo Hobbit”, film  del 2012 diretto da Peter Jackson, sono dovute a una serie di motivi. Da una parte la causa è il confronto con i precedenti film del regista legati alla Saga dell’Anello. Quante volte avete sentito dire: “Il Signore degli Anelli era tutta un’altra cosa?”. La verità è che “Lo Hobbit” non avrebbe mai dovuto diventare un film diviso in 3 parti di due ora ciascuna, soprattutto un libro che si può leggere in poche ore. L’opera di Tolkien avrebbe potuto essere resa benissimo in un film e, sicuramente, la storia sarebbe risultata più coinvolgente e eccitante. Un caso lampante in cui la trasposizione cinematografica e la logica del guadagno ha rischiato davvero di rovinare una storia fantastica.

 

Beowulf” (Anonimo)

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Beowulf è un poema epico, incompleto ed anonimo, scritto in inglese antico. La datazione è tuttora incerta, tuttavia gli indizi più significativi finora raccolti dagli studiosi tenderebbero a collocarla attorno alla metà dell’VIII secolo. E’ il più lungo poema anglosassone. Purtroppo la forte recitazione di Angelina Jolie e Anthony Hopkins non è riuscita a “salvare” l’adattamento cinematografico del 2007 diretto da Robert Zemeckis. Il poema epico, reso moderno dalla recitazione e dall’eccessiva azione, non rende merito all’antico poema epico che sembra trasformato in un qualsiasi film d’azione americano.

 

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