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I dieci libri che ti cambiano la vita

Da “Il mito di Sisifo” di Albert Camus ai “Dialoghi” di Confucio, ecco le letture che possono aiutarci a riconsiderare le nostre priorità, a riscoprire i veri valori e ad avere una vita più felice

MILANO – Vivere la vita a pieno, cercare di prendere il meglio dalle esperienze che ci succedono non è impresa facile. La società contemporanea, poi, non fa che renderla ancora più ardua, circondandoci di cose inutili, allontanandoci sempre di più dagli altri e dai valori veri. Secondo un articolo del Daily Beast, oggi tante persone attraversano una vera e propria crisi esistenziale, persone simili al poliziotto immaginato da Soren Kierkegaard – che non si rende conto di essere vivo finché, una mattina, non si sveglia affatto. Per cambiare rotta, alcuni libri possono giocare un ruolo importante. Libri di autori molto diversi tra loro, ma che possono aiutare a riconsiderare le proprie priorità, a mettere da parte l’ansia, a riscoprire una vita più piena e soddisfacente.

Il mito di Sisifo” di Albert Camus

Secondo Camus è l’assurdità il vero fondamento della vita. L’esistenza è assurda e cercare un significato a quello che ci capita significa andare incontro a cocenti delusioni. Ma se tutto quello che facciamo – buono o cattivo che sia – genera disastri, che senso ha vivere? Ha senso nella misura in cui ci ribelliamo a questa assurdità imperante. Un po’ come Sisifo nel mito classico, che è felice nonostante tutto, perché ha un compito da assolvere e proprio questo compito gli dà uno scopo, dà un senso alla sua fatica.

 

De brevitate vitae” di Seneca

L’assunto di partenza del “De brevitate vitae” è in contrasto con il sentire comune: non è affatto vero che la vita è troppo breve; anzi, essa è fin troppo lunga se sappiamo utilizzare bene il tempo a nostra disposizione. Chi pensa che si debba vivere in funzione degli altri, del futuro e così via sbaglia, perché non tiene conto che il nostro tempo in questo mondo non è infinito. Per vivere una vita vera si deve pensare a noi stessi, all’accrescimento personale. Anche se oggi il suggerimento di dedicarsi alla filosofia potrebbe non essere troppo praticabile, il principio generale resta valido. Distaccarsi dalle attività inutili e concentrarsi sullo studio, sulla crescita personale.

 

Faust” di Goethe

Creando il personaggio dello scienziato che, tentato da Mefistofele, vende la propria anima in cambio di giovinezza, sapienza e potere, Goethe ha dato forma a un simbolo dell’umanità, divisa tra bene e male, sete di conoscenza e consapevolezza del limite, dannazione e redenzione. Si deve essere disposti a tutto per eccellere? Rincorrere un’eterna giovinezza? Oppure è felice e realizzato chi riesce ad accontentarsi di quello che ha e ad accettare il naturale scorrere del tempo?

 

Morte nel pomeriggio” di Ernest Hemingway

La corrida come metafora della vita. L’esistenza di ognuno si esaurisce nella lotta del topo per la vita, nel tentativo di evadere e, alla fine, nella morte. Il libro merita di essere letto anche perché è in queste pagine che Hemingway dà al pubblico l’immagine più chiara della sua etica. ‘Dopo tutto, ho capito solo che è morale quello di cui non ci pentiamo una volta fatto, immorale quello di cui ci pentiamo’.

 

Paradiso perduto” di John Milton

‘Paradise lost’ fu scritto in un periodo di profonda crisi personale e politica dell’autore. Il tema principale del poema riguarda la caduta dell’uomo dal suo stato originario di grazia, e lascia già intravedere le condizioni che gli permetteranno, grazie all’intervento divino, di recuperare tale stato. Personaggi come Dio, Satana, Eva, mostrano la tensione costante tra originalità e messaggio cristiano.

 

L’arte di essere felici” di Arthur Schopenhauer

Una serie di pensieri, formulati nel corso del tempo, insegnano come vivere il più felicemente possibile in un mondo in cui ‘la felicità e i piaceri sono soltanto chimere che un’illusione ci mostra in lontananza, mentre la sofferenza e il dolore sono reali e si annunciano immediatamente da sé, senza bisogno dell’illusione e dell’attesa’. Alla fine, la conclusione è che la felicità è solo un eufemismo. Vivere felici significa solo vivere ‘il meno infelici possibile’.

 

Così parlò Zarathustra” di Friedrich Nietzsche

Dopo dieci anni di solitudine, Zarathustra sente il bisogno di donare agli uomini la sua sapienza, ma il popolo distratto ride delle sue parole. Dovrà così cercarsi dei discepoli cui indirizzare i suoi discorsi. Tema di questi è la ribellione alla cultura e alla morale dominanti e la visione della vita come forza indomabile e della volontà come strumento di affermazione.

 

Saggi di teodicea. Sulla bontà di Dio, sulla libertà dell’uomo, sull’origine del male” di Gottfried Leibniz

Libero arbitrio, migliore dei mondi possibili, grazia. Una risposta rigorosa e appassionata alle grandi problematiche metafisiche, morali, religiose e teologiche emerse nel XVII secolo, l’epoca dei grandi filosofi e dei grandi scienziati. Argomentazioni chiare e precise che offrono una via d’uscita da questioni, apparentemente, insolubili.

 

Simposio” di Platone

Cosa significa amore? Nel corso di un banchetto i convitati – il medico Erissimaco, il commediografo Aristofane, Socrate e i suoi discepoli – discutono e analizzano questo sentimento. Attraverso celebri allegorie vengono alla luce i molteplici impulsi nascosti sotto la parola “amore”, dall’attrazione fisica e passionale fino alla celebrazione delle sue spinte etico-filosofiche.

Dialoghi” di Confucio

Confucio, l’antico maestro cinese, ha sviluppato un sistema etico coerente, basato sulla ragione, sulla bontà e sui doveri che gli essere umani hanno nei confronti dei loro simili. Insegnamenti semplici di cui tutti possono beneficiare, a partire dal primo, la regola d’oro: Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

 

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