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Addio a Paolo Ferrari, grande attore teatrale

Si è spento Paolo Ferrari, celebre attore che ha dedicato la sua vita al teatro e al cinema, dalla giovane età di 9 anni, ci ha lasciati ieri, a Roma

MILANO – Ieri si è spento Paolo Ferrari, 89 anni, attore teatrale conosciuto in italia per il suo talento e per essere stato testimonial in un noto spot televisivo di un rinomato marchio di detersivo. E’ stato uno fra i più popolari talenti della sua epoca, rivelandosi capace nel cinema, nel teatro e nella televisione.

Carriera

Debuttò in Rai a soli 9 anni e conquistò il grande schermo lavorando con Totò e i grandi attori di allora. Sul piccolo schermo si fece notare in diverse occasioni.  Presentò nel ‘59 il Giallo club, i casi della serie con Ubaldo Lay il tenente Sheridan dall’impermeabile cult; grazie al successo, l’anno dopo con la Sampò presentò Sanremo. Il colpo grosso avvenne dal ’69 al ’71 accanto a Tino Buazzelli nella serie di Nero Wolfe, nel ruolo di Archie Goodwin, segretario dell’investigatore, e poi nel mistery «Accadde a Lisbona» di D’Anza, fino al varietà con Gassmann Il mattatore. E poi le commedie, da «Incantesimo» di Barrie a «Come le foglie» di Giacosa, gli sceneggiati come «Papà Goriot» o la Roma di Moravia, la pubblicità che gli provocò una vera ossessione quando agli inizi degli anni 70 fu testimonial del famoso fustino di detersivo Dash, anzi due al posto di uno, tormentone d’epoca.

Teatro

Era un uomo di palcoscenico, fu accanto a primi attori come la Merlini, Cimara, Vivi Gioi e anche diretto da Strehler in piccoli ruoli nei primi anni del Piccolo Teatro, classico giovane attore promessa, passando poi al cabaret e alla rivista, formando spiritosi gruppi di giovani talenti. Il suo primo personale successo fu nella commedia allora scandalosa (perfino sequestrata) di Patroni Griffi Anima nera, mentre ebbe rilievo nella compagnia di Enriquez con la Moriconi in Rosencranz e Guildestern sono morti di Stoppard e nel Mercante di Venezia. Ed ancora in veste seria, capace di alternare i due registri, recita Ibsen, Rosmersholm con la Ghione, prima di dedicarsi al repertorio leggero, dove conquistava il pubblico col ping pong delle battute, coi tempi e i ritmi del dialogo, con una sua forma di humour british poco all’italiana, alle volte in coppia con la giovane Vanoni in L’idiota di Achard e La fidanzata del bersagliere di Anton. Fu inolte doppiatore, regalò la sua voce a Gèrard Philipe, Tomas Milian, Charlton Heston, l’Humprey Bogart di alcune riedizioni, Citti di Accattone e il Trintignant del Sorpasso. Lavorò oltre la pensione: Orgoglio e Incantesimo sono tra  le sue ultime fatiche in tv, come le 40 puntate di Disokkupati.

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