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Un progetto per dare nuova vita agli ambienti scolastici

Si chiama "Fare Scuola" il progetto che vuole trasformare gli ambienti scolastici dei bambini in luoghi in cui l'apprendimento sia più coinvolgente

MILANO – Entro la fine dell’estate 60 tra scuole primarie e dell’infanzia avranno un nuovo aspetto grazie al progetto “Fare scuola”, ma gli straordinari risultati non si fermano qua. Entro la fine del 2019 sono annunciati 10 progetti per trasformare diversi istituti colpiti dal sisma. Il progetto è nato tre anni fa grazie alla collaborazione tra Enel Cuore Onlus e la Fondazione Reggio ChildrenLa progettazione degli interventi è stata realizzata da 26 architetti; e 140 insegnanti e dirigenti scolastici hanno partecipato a corsi di formazione per l’attuazione di nuovi percorsi didattici che hanno coinvolto, dall’avvio del progetto, più di 9.300 bambini.

Fare scuola

Il progetto “Fare Scuola” vuole dare nuova vita agli ambienti scolastici, istituti che, nella maggior parte dei casi, si trovano in zone di periferia, mettendo le scuole in prima linea per affrontare i grandi temi del disagio sociale. A guidare i progettisti è stata l’idea di ripensare la scuola come uno spazio dove l’apprendimento può avere luogo con nuove modalità di insegnamento e di formazione. In base alle varie esigenze individuate insieme agli istituti coinvolti nel progetto, sono stati ammodernati i laboratori didattici e riorganizzati i cortili; in alcuni casi sono stati creati giardini d’inverno e gli spazi d’ingresso delle scuole sono stati trasformati in piazze, concepite come punti di incontro per bambini, genitori e docenti.  Il lavoro svolto da Enel Cuore Onlus e dalla Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, ha portato a risultati importanti, mettendo a frutto l’esperienza del Gruppo elettrico nel settore della riqualificazione e dell’efficienza energetica e l’approfondita esperienza pedagogica di Reggio Emilia.

 

Lo scopo

Gli interventi proposti nei territori non vanno letti come meri interventi materiali: “Fare Scuola” vuol dire soprattutto coinvolgere i docenti e le famiglie in un processo di interazione per essere sempre più vicini ai bambini nel loro percorso di apprendimento. L’aspetto pedagogico del progetto guarda alla scuola non solo come a un edificio, ma in senso più ampio come a un presidio culturale e sociale della comunità di appartenenza e del territorio, da rendere sempre più protagonista.

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