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Prof di Palermo manda fuori dalla classe un alunno, i genitori picchiano l’insegnante

Il professore di Scienze e Matematica stava entrando a scuola ma è stato picchiato, a furia di calci e pugni, colpevole di aver punito un alunno

MILANO – E’ accaduto venerdì mattina a Palermo, di fronte alla scuola secondaria di primo grado Antonino Caponnetto. Il professore di Scienze e Matematica stava entrando a scuola ma è stato picchiato, a furia di calci e pugni. A dar la notizia è Romina Marceca di Repubblica – Palermo, che racconta anche il movente della violenta aggressione: il docente aveva mandato fuori dalla classe due studenti perché continuavano a parlare. Così genitori di uno dei due alunni hanno deciso di vendicare la punizione somministrata al figlio. Insieme ai genitori c’erano altre due persone che hanno partecipato al pestaggio. Il professore è stato lasciato a terra quasi senza sensi.

ORA SI E’ CHIUSO IN CASA – Ora si è chiuso in casa, il Professore, perché ha paura. Lui che ha sempre cercato metodi alternativi per cercare di catturare l’attenzione degli studenti meno curiosi. Secondo quanto racconta sempre Romina Marceca sulla Repubblica di oggi, l’insegnante, come faceva spesso, a fine lezione aveva dato le caramelle a tutti gli allievi, compresi i due che erano stati mandati fuori dalla classe, ma il figlio dei genitori che poi l’hanno picchiato ha fatto un gestaccio al prof, rifiutando le caramelle.

QUANDO IL PROFESSORE DIVENTA UN NEMICO – Purtroppo, sempre più spesso, i professori vengono visti come nemici: persone che non stanno dalla parte degli alunni ma, forti del potere della cattedra, ne approfittano per maltrattare ingiustamente gli alunni. Come ben raccontava qualche tempo fa una vignetta, in passato i genitori si arrabbiavano con i figli per la cattiva pagella, ora tendono a prendersela con i docenti. “Ci sono tante cose in gioco in un fatto così – scrive Mariapia Veladiano, che ha commentato l’episodio sulla Repubblica di oggi – c’è anche la confusione generazionale, i genitori confusi con i figli, quel che penso offesa a mio figlio è offesa a me e rispondo a muso duro tanto e più di lui adolescente”. Lavorare con passione e serenità, per i professori, sta diventando sempre più difficile.

 

 

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