Sei qui: Home » Istruzione » Scuola » Maturità, come cambierà l’esame nel 2019

Maturità, come cambierà l’esame nel 2019

Il 2019 porterà molti cambiamenti nello svolgimento della prova di maturità, Skuola.net ha chiesto ai maturandi di quest'anno cosa pensano delle principali novità attive dall'anno prossimo

MILANO – 2mila ragazzi che stanno per affrontare l’esame di Stato sono stati interrogati da Skuola.net, che ha chiesto loro se sono contenti di affrontare l’ultima maturità con la formula che dal prossimo anno andrà in pensione. O se, al contrario, avrebbero voluto cimentarsi con il “nuovo” format inaugurato dalla ‘Buona Scuola’, in partenza dal 2019. 

 

Le novità

La Maturità 2018 sarà l’ultima prima della riforma della Buona Scuola. Dall’anno prossimo si cambia: via le tre prove scritte e ritorno ai due classici scritti (italiano e prova d’indirizzo), più peso al curriculum scolastico (quasi metà voto dipenderà dal rendimento in classe), relazione sull’alternanza scuola lavoro all’orale, prove Invalsi in quinta. Ma come stanno vivendo questo momento di passaggio i maturandi che tra pochi giorni inizieranno il proprio esame?

Leggi anche Maturità 2018, 1 studente su 10 confessa che copierà

 

Cosa ne pensano i ragazzi

Il 53% degli intervistati da Skuola.net è contento che ancora per quest’anno ci saranno 3 prove scritte – che assegnano fino a 15 punti – e un orale che può valere 30 punti, ma il 47% avrebbe preferito solo due scritti, con 20 punti per ciascuna prova e un colloquio ridimensionato a 20 punti anch’esso. Ma, ad esempio, la forma che dovrebbe assumere la seconda prova dal 2019 in poi non convince affatto. L’80% dei maturandi bocciano l’idea di assegnare tracce multidisciplinari per lo scritto d’indirizzo.

Leggi anche Maturità 2018, i desideri degli studenti per la prima prova

 

Addio tesina

Potrebbe sparire uno dei pilastri dell’esame di Stato: la tesina. A rimpiazzarla un report sul periodo di alternanza scuola lavoro svolto dagli studenti nell’ultimo triennio delle superiori. Ma il 67% dei ragazzi si tiene stretto l’elaborato su un argomento a piacere. Per l’11%, invece, ci dovrebbero essere entrambe le cose (tesina e relazione sull’alternanza). Solo il 22% – 1 su 5 – avrebbe atteso volentieri dodici mesi per cimentarsi con le domande sul proprio tirocinio.

Leggi anche Maturità 2018, come gli studenti si stanno preparando agli esami

© Riproduzione Riservata