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Maturità 2017, come gli studenti hanno preparato le tesine per l’orale

L'esame orale è una delle prove più temute dei maturandi, ma anche quella per cui possono prepararsi maggiormente. Ecco come gli studenti l'anno affrontata quest'anno

MILANO – E’ di Skuola.net la statistica per cui gli studenti quest’anno hanno praticato ben poco il copia-incolla per la tesina che hanno presentato – e presenteranno – per il loro esame orale di Maturità. A quanto pare, nella maggior parte dei casi, hanno avuto da soli l’idea e hanno consultato internet solo per riuscire ad ampliarla, prendendo spunti ma senza scopiazzare.
Un dato interessante che presuppone che un certo impegno da parte dei giovani studenti e, in un certo senso, anche la loro voglia di mettersi in gioco con le loro idee.

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TESINE FATTE IN CASA – Il 58% dei maturandi dice di aver fatto tutto da solo, dallo spunto iniziale alla scrittura vera e propria. Mentre un altro 30% si è rivolto al fedele Internet, ma solo per prendere ispirazione. E il 9% ha consultato il web giusto come punto di partenza, per avere una traccia. Il copia-incolla? È ormai un ricordo del passato: solamente il 3% confessa di aver preso e messo assieme pezzi di testi trovati online. Un dato in picchiata rispetto all’anno scorso: nel 2016 la quota di chi aveva copiato la tesina era attorno al 10%. Sono i dati di Skuola.net su 9mila maturandi che proprio in queste ore stanno concludendo l’esame.

NO ALLE TESINE COMPRATE – Stesso discorso per la compravendita di tesine già svolte. Pochissimi pagherebbero qualcuno per fare un lavoro nuovo di zecca al posto loro. L’8% lo farebbe solo per farsi aiutare, mentre appena il 5% delegherebbe il progetto intero ad un altro. E comprare una tesina di seconda mano già pronta? Stessa musica: quasi 9 maturandi su 10 – l’87% – non hanno voluto spendere soldi per acquistare la relazione per l’orale. Mentre l’11% si è detto disponibile – almeno in teoria – a cedere alla tentazione ma solo di fronte a un lavoro davvero ben fatto, in grado di alzare sensibilmente il voto. Il 2% ammette invece di aver ricorso allo stratagemma.

 

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