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Gli studenti scendono in piazza per protestare contro la cattiva gestione dell’Alternanza Scuola Lavoro

Protesta degli studenti contro la cattiva gestione dell'Alternanza Scuola Lavoro da parte di scuole e aziende. Ecco il Focus di Skuola.net sulla questione

MILANO – Alla fine dellโ€™anno scolastico 2016/2017, il 95% degli studenti di terza e quarta superiore aveva partecipato aย percorsi di alternanza scuola lavoro. Tuttavia per 1 su 4 non si sono svolti in azienda ma a scuola. Il 60% di chi รจ stato su un vero posto di lavoro ripeterebbe lโ€™esperienza. Fotocopie o mansioni di contorno? Capitano a 1 su 7. Sicurezza sul luogo di lavoro? 1 su 5 non la fa. I dati in una ricerca di Skuola.net.

LA PROTESTA – I ragazzi scendono in piazza per protestare contro lโ€™alternanza scuola lavoro. Il 13 ottobre verrร  ricordato come il giorno della prima manifestazione studentesca che mette nel mirino uno dei cardini della legge 107/2015 (La Buona Scuola). Tanti, specialmente nellโ€™ultimo anno, gli spunti per alimentare il malcontento: scuole che gestiscono non proprio alla perfezione il periodo di tirocinio, aziende che non sempre interpretano la presenza dei ragazzi sul posto di lavoro nel modo corretto, carenza di informazioni e scarso coordinamento. Ma, nonostante questo, lโ€™alternanza scuola lavoro inizia a funzionare. Anche se cโ€™รจ ancora tanto da fare. A confermare queste sensazioni sono direttamente gli studenti. Grazie al loro aiuto, Skuola.net ha potuto stilare un primo bilancio sullโ€™alternanza. Intervistando circa 4.500 studenti di terzo e quarto anno โ€“ alla fine dellโ€™anno scolastico 2016/2017 โ€“ รจ stato cosรฌ possibile fotografare la situazione nellโ€™anno in cui lโ€™alternanza รจ entrata davvero a pieno regime.

ALTERNZA SCUOLA LAVORO – Allโ€™inizio della scorsa estate, il 95% dei ragazzi aveva svolto o avrebbe svolto a breve un periodo di alternanza. Lโ€™anno precedente nello stesso periodo, il tasso di adesione era dellโ€™85%. I percorsi di alternanza, poi, sono sempre piรน integrati nel calendario scolastico. Ancora troppi, perรฒ, quelli che lโ€™alternanza sono costretti a farla a scuola e non in unโ€™azienda: il 27%, ovvero piรน di 1 su 4.Uscire dalla propria classe non sempre รจ sinonimo di esperienza formativa. Al 14% di quelli che sono andati in azienda, ad esempio, รจ stato chiesto di svolgere compiti di contorno (fare le fotocopie, portare i caffรจ, fare le pulizie) e il 12% ha raccontato di non aver fatto nulla. Situazioni a cui, perรฒ, fa da contraltare il 33% che ha svolto mansioni pratiche insieme al team aziendale. A una quota simile, invece, le cose vengono solo spiegate (per fortuna anche dal punto di vista pratico); mentre per un altro 10% ci si ferma alla pura teoria.Anche quando si fa qualcosa, non รจ detto che corrisponda ai propri interessi: per 1 ragazzo su 3 le attivitร  non avevano nulla a che fare con gli studi svolti o con le inclinazioni personali. Il 16% degli โ€˜alternantiโ€™, poi, non ha avuto un tutor che lo seguisse e il 28% lo ha visto solo per qualche ora. Piรน della metร  (56%) ha perรฒ trovato una persona che lโ€™affiancasse tutto il tempo. Situazione da rivedere anche sul fronte โ€˜sicurezzaโ€™: appenaย 1 ragazzo su 4 (il 24%) riceve una formazione ad hoc sulle norme di sicurezza direttamente in azienda; nel 57% dei casi, invece, se ne occupa la scuola (in maniera, dunque, โ€˜astrattaโ€™), mentre addiritturaย 1 studente su 5 (19%) si mette al lavoro senza sapere come comportarsi in caso di pericolo.

I RISULTATI – Tutto ciรฒ si traduce, purtroppo, in una diffusa insoddisfazione: il 40% dei ragazzi, potendo, non ripeterebbe lโ€™esperienza. Al di lร  delle aziende, pure le scuole potrebbero fare di piรน. Ancora troppi gli istituti (44%) che non danno alternative agli studenti, ma scelgono al posto loro la destinazione; un numero di poco inferiore a quanti, invece, possono selezionare tra varie opzioni (il 56%). E poi cโ€™รจ lโ€™atteggiamento dei professori, che a volte compromette il buon esito del tirocinio: la maggior parte (60%) giustifica gli alunni, posticipando interrogazioni e compiti o tentando di dargli una mano a recuperare le ore di scuola perse; ma il 40% non sente ragioni e va avanti come se nulla fosse.

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