Sei qui: Home » Istruzione » Scuola » Cyber Bullismo a Lucca, un nuovo video fa discutere sull’increscioso episodio

Cyber Bullismo a Lucca, un nuovo video fa discutere sull’increscioso episodio

A inveire contro il docente è sempre il solito quindicenne che ha preso di mira il suo insegnate pur di guadagnarsi la suffcienza e una certa visibilità sul mondo dei social

MILANO – Bulli si diventa. Per diseducazione, per disinformazione, per perdita di valori e cattivi esempi da emulare. Più volte sulla nostra pagina abbiamo voluto dar voce alla scuola in quanto motore trainante dell’educazione degli studenti, infondendo a questi ultimi consigli utili per affrontare al meglio il loro percorso scolastico. Ieri però, non siamo riusciti a restare impassibili davanti all’ennesimo fenomeno di bullismo o per meglio dire cybe rbullismo che, servendosi dei meccanismi della rete, fa della debolezza e impotenza altrui, la forza di chi si crede superiore e forte sopra ogni cosa.

Il nuovo video con tetstate e insulti

Abbiamo voluto già esprimere il nostro dissenso e stupore in un articolo pubblicato ieri, non volendo però in alcun modo contribuire alla diffusione del video. Cosa che non faremo neanche oggi, giorno in cui il caso increscioso è tornato a far discutere, o per meglio dire indignare, con la scoperta di un nuovo filmato. A inveire contro il docente è sempre il solito ragazzino quindicenne che ha preso di mira il suo insegnate pur di guadagnarsi la suffcienza e una certa visibilità sul mondo dei social, pane quotidiano dell’ultima generazione.  Stavolta ciò che appare nel video sono pugni e testate da parte del quindicenne con in testa un casco da motociclista. Alcuni sostengono che il gesto sembra essere quasi messo in atto perchè era stabilito in precedenza, con l’intento di realizzare un video che poi sarebbe divenatato virale. Questo si va a unire agli altri due video che sono circolati in rete nella giornata di ieri facendo il giro prima su alcune chat di WhatsApp, poi su Facebook e facendo immediatamente il giro del web.

Le scuse del ragazzino e i provvedimenti presi

In tutto questo marasma, il docente, professore di italiano e storia, si è mostrato impassibile davanti all’atto di violenza ricevuto. Tanto che, quasi non rendendosi conto dell’accaduto, non ne ha fatto parola nè con i colleghi nè con il preside i quali sono venuti a conoscenza del video solo una volta dopo il rimbalzo in rete. I tre ragazzi coinvolti, incoscienti delle conseguenze, sono stati già iscritti sul registro degli indagati con l’accusa di violenza privata aggravata in concorso ma potrebbe anche configurarsi l’ipotesi di stalking. La polizia postale ha sequestrato i video nell’ambito di un’indagine che vede il coinvolgimento anche della Digos, una volta che questo è stato consegnato in questura dal preside. Sembra che il quindicenne abbia poi rivolto le scuse al docente, probabilmente intimiroto dalle conseguenze del suo gesto piuttosto che dalla gravità dell’atto in se.

© Riproduzione Riservata