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”Il Male” di Massimiliano Santarossa, un libro contagioso, da lasciare troppo sul ripiano della propria libreria

Tutto, ora, è qui, tutto, ora, avverrà. Sono due giorni che non mangio, a pranzo. Sono due giorni che non mangio per poter divorare in pace le ultime pagine de 'Il Male' di Massimiliano Santarossa. Bella scelta...

Tutto, ora, è qui, tutto, ora, avverrà. Sono due giorni che non mangio, a pranzo. Sono due giorni che non mangio per poter divorare in pace le ultime pagine de ‘Il Male‘ di Massimiliano Santarossa. Bella scelta, ottimo aperitivo, dirà qualcuno che già ha letto il libro. Più che di vomito, piscio e merda qui non si parla, anzi si potrebbe aggiungere ben altro.

 

Polveri, pasticche, alcool, violenza in quantità smisurata, abbandono, sporcizia, voracità, nullità e nullità e nullità e sperma, tanto sperma, e tanti pezzi di ferro, ovunque. Il protagonista è Lui, non Lui lassù Lui laggiù, Lucifero. Questa insolita guida turistica ha organizzato un viaggio pro-disperazione ? Un viaggio che porterà ad unirsi all’autobus di ‘Piccoli suicidi tra amici’ del buon Arto Paasilinna ?

 

In un certo senso sì, ma la realtà vissuta in questi dieci incontri è così reale che pur parlando senza sosta di colpa e paura, tanto che mi sembra di star ancora leggendo ‘La Colpa’ di Alberto De Poli, alla fine ho fame. Ho fame di altre righe , di altre pagine, di altri libri, di altri viaggi così scritti, così de-scritti, con questa forza con questa chiarezza con questa determinazione con questa passione con questo stile (no, stile non rende l’idea); sembra di essere seduti di fronte a Massimiliano, ad un tavolino della Pecora Nera, in Piazza XX Settembre a Pordenone, e sentirlo raccontare. Il mio nome è Nessuno (lo hanno dato in tv poche sere fa), ma questo libro non è per tutti. Buona lettura e, non lasciatelo troppo sul ripiano della vostra libreria, il male è contagioso.

 

Claudio Della Pietà

 

22 marzo 2015
 
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