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‘Escher’, la retrospettiva che ripercorre tutta la vicenda intellettuale dell’artista olandese

A Roma, negli spazi espositivi del Chiostro del Bramante, appena dietro Piazza Navona, fino al 21 febbraio 2015 si può visitare la mostra 'Escher'...

A Roma, negli spazi espositivi del Chiostro del Bramante, appena dietro Piazza Navona, fino al 21 febbraio 2015 si può visitare la mostra ‘Escher‘, retrospettiva di ampio respiro che ripercorre tutta la vicenda intellettuale dell’artista olandese in ordine quasi strettamente cronologico.

Le prime sale ci mostrano una serie di paesaggi italiani, ispirati dai ripetuti e prolungati soggiorni fra il 1921 e il 1935. Si tratta preferibilmente di paesi arroccati su pendii digradanti dai quali Escher era affascinato, perché in contrasto con il piatto paesaggio olandese.

I pannelli esplicativi rilevano come sia stato proprio attraverso queste vedute naturali che l’artista ha indagato il tema del medesimo modulo geometrico che si ripete indefinitamente, nella logica dei frattali. Accanto alla xilografia ‘Castrovalva’ (una località abruzzese), è esposto un frammento di cristallo ortoclasio per evidenziare l’analogia strutturale di esso con l’opera escheriana, al punto che ancora oggi l”opera omnia di Escher é impiegata a fini didattici per spiegare la cristallografia.

Seguono poi le xilografie dei monumenti romani, che Escher amava disegnare di notte, facendosi luce con una piccola lampadina appuntata sul bavero e, sempre in queste prime sale, un certo numero di opere, come ‘La cavalletta’, ‘I gigli’, ‘Il soffione’, evidenziano l’interesse di Escher per l”osservazione, curiosa, attenta, minuziosa e sempre ammirata, del mondo naturale, a partire dagli insetti. Le sale successive alternano alle opere di Escher una serie di pannelli esplicativi che offrono una panoramica teorica delle regole di organizzazione mentale dei dati percepiti, sulle quali Escher basò la propria indagine artistica, e contemporaneamente invitano il visitatore a sperimentare direttamente quelle stesse leggi ottiche che può poi trovare applicate nelle xilografie e litografie esposte accanto.

L’esperienza del visitatore diventa in tal modo attiva e appassionante. Così per esempio la regola della buona forma (cioè il fatto che la struttura percepita dalla nostra mente è sempre la più semplice) si può osservare applicata in ‘Bellezza’ e la regola della prossimità (cioè il fatto che la mente tenda a raggruppare gli elementi che vede in base alla distanza) è rilevabile in ‘Superficie increspata’. Il coinvolgimento attivo del visitatore prosegue poi con la proposizione diretta di alcune opere di suoi contemporanei dai quali fu certamente influenzato, principalmente esponenti della Secessione Viennese.

L’ultima sezione della mostra infine, illustra quella che è stata definita una vera e propria eschermania, vale a dire l’influsso dell’arte di Escher su tutta una serie artisti recenti, nonché sulla pubblicistica: per esempio opere si Escher si trovano riprodotte su copertine di libri, di dischi o di riviste scientifiche.

La mostra, che riserva tutta una serie di attività ai bambini, per avvicinarli in modo ludico all’opera di Escher, incoraggia il coinvolgimento del visitatore anche invitandolo a scattare un proprio selfie ‘a tema’, e condividendolo poi sui Social Media. Per esempio ci si può ritrarre in una sfera che si regge fra le mani, così riproducendo l’opera simbolo della mostra stessa (‘Mano con sfera riflettente’) : sarebbe senz’altro piaciuto sicuramente molto anche ad Escher, questo sostituirsi del visitatore all’artista, all’interno della sua stessa opera.

24 ottobre 2014

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