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Torino, arriva la mostra di David LaChapelle con opere in anteprima mondiale

Le opere del celebre fotografo David LaChapelle arrivano a Torino, dal 14 giugno al 6 gennaio 2020, nella mostra intitolata "Atti Divini"

MILANO – Da quando la fotografia è nata nel 1839 ha attirato e affascinato chiunque le si avvicinasse. All’epoca c’era chi considerava lo “scrivere con la luce” (traduzione di fotografia, dal greco delle parole phôs=luce e graphè=grafia) un fiasco quasi sicuro, e chi al contrario ne scoprì la potenzialità. Da allora ne sono passati di artisti che hanno sviluppato la loro passione per questo incredibile mezzo espressivo, diventando personalità importanti del mondo dell’arte. Uno di questi è il fotografo e regista americano David LaChapelle le cui opere saranno esposte nella mostra Atti Divini, dal 14 giugno al 6 gennaio 2020, presso la Reggia di Venaria a Torino.

Chi vuole vivere una fotografia sorprendente dovrebbe andare a vedere la mostra

DEnis Curti, curatore di “Atti Divini”

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L’arte di LaChapelle

Se oggi tutti posso fotografare, pochi possono considerarsi veramente dei fotografi e, di conseguenza, degli artisti. “Tutti quanti cuciniamo e lo facciamo per nutrirci e talvolta per divertirci, ma da qui a dire che siamo degli chef ce ne vuole. Così vale lo stesso per la fotografia: molti oggi scattano delle immagini ma questo non vuol dire che sono dei fotografidichiara Denis Curti, il curatore della mostra fotografica di David LaChapelle “Atti Divini” visibile dal 14 giugno al 6 gennaio 2020 presso la Reggia di Venaria a Torino. David LaChapelle è proprio una di quelle persone che fa del mezzo fotografico un modo di espressione artistica che supera la concezione della realtà, creando artificiose, coloratissime e psichedeliche composizioni fotografiche.

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Land Scape Kings Dominion, 2013 © David LaChapelle

A David – come ci racconta Curti – la realtà così com’è non gli basta e quindi ne crea una parallela, realizzando fotografie che sono frutto di un progetto intenso e forte che riporta ad una fotografia profondamente cercata e costruita“. Questa nuovo modo di trattare il mezzo fotografico, si manifesta in 70 opere di grandissimi formati, che ricostruiscono i vari periodi della carriera dell’artista; “20 opere di questo nuovo grande progetto dal titolo “Atti Divini”, fanno parte di tutta la nuova produzione dell’artista che fino ad ora non era mai stata presentata; quindi questa mostra è un’anteprima mondiale“. La mostra rappresenta quindi un percorso visivo rivoluzionario che testimoniata la profonda rappresentazione dell’umanità che LaChapelle conduce all’interno e contro la natura, fino a far emergere una nuova espressione artistica ambientata in un tripudio di colori.

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After the Deluge: Statue, 2007 © David LaChapelle

La mostra presenta i lavori più iconici che hanno contribuito a farlo diventare uno degli artisti più influenti al mondo. Nella piena consapevolezza dell’artificio creativo, LaChapelle si distingue per la capacità di narrarsi e raccontarsi attraverso la fotografia e in relazione con le manifestazioni più significative della civiltà occidentale, dal Rinascimento al contemporaneo ed oltre. “Credo che David più di chiunque altro contribuisca a spostare più in là i confini della fotografia. – continua Curti – A me interessa un approccio intellettuale della fotografia, il momento in cui essa crea delle interazioni tra uomini, quando diventa occasione di scambio e di confronto tra loro, e la mostra di David a Torino fa proprio questo: pone delle domande e non dà delle risposte, ma crea un punto di aggregazione attorno ad essa“.

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Le opere in mostra

Tra le opere più significative troviamo qui lo scatto intitolato Rape of Africa (2009) in cui la top model londinese Naomi Campbell viene ritratta come una Venere di Botticelli ambientata nelle miniere d’oro dell’Africa; altra opera significativa di David è Showtime at the Apocalypse (2013), un ritratto della famiglia Kardashian che rappresenta non solo la famiglia stessa, ma le nostre paure, le ossessioni e i desideri che vi si riflettono. Sono in mostra anche le vivaci ed elettrizzanti serie Land SCAPE (2013) e Gas (2013), progetti di nature morte in cui LaChapelle riunisce oggetti trovati per creare raffinerie di petrolio e le loro stazioni di servizio interconnesse e poi presentarle come reliquie in una terra bonificata dalla natura.

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Rape of Africa, 2009 © David LaChapelle

Al centro del percorso espositivo troviamo Deluge (2007) in cui LaChapelle rende contemporaneo l’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina. A seguire lavori come Awakened (2007) e Seismic Shift (2012) rivelano scene legate alla divinità nel mondo moderno. Questa mostra, Atti Divini presenta per la prima volta alcune opere inedite della nuova serie di LaChapelle New World (2017-2019) che rappresenta lo stupore dell’artista per il sublime e la ricerca della spiritualità in scene di utopia tropicale.

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America, 2008-2011 © David LaChapelle

Se LaChapelle rappresenta un innovatore della fotografia odierna, c’è da chiedersi quest’ultima come sarà in futuro: c’è chi si rattrista pensando che a causa delle migliaia di fotografie che ci sommergono ogni giorno, quelle artistiche possano perdere il loro valore culturale; e c’è chi invece si dichiara fiducioso nel futuro della fotografia, come Denis Curti che ci rivela “Penso che la fotografia stia andando verso una sorta di nuovo rinascimento e sarà sempre più potente – e conclude dicendo – Vedo un orizzonte positivo e potente della fotografia, perché mai come oggi c’è una richiesta di una cultura fotografica“.

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