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Strage di Istanbul, 39 morti. In discoteca anche degli italiani. Isis rivendica l’attacco

Continua in Turchia la caccia all'uomo che la notte di Capodanno ha assaltato la discoteca Reina di Istanbul, provocando la morte di 39 persone
MILANO – Dolore e violenza caratterizzano, purtroppo, anche questo inizio di nuovo anno. Continua in Turchia la caccia all’uomo che la notte di Capodanno ha assaltato la discoteca Reina di Istanbul, provocando la morte di 39 persone.
LA RIVENDICAZIONE – Subito si è pensato ad una responsabilità dell’Isis, e la conferma è arrivata stamattina atrraverso la loro rivendicazione. Il gruppo jihadista, secondo la tv curda Rudaw, definisce la Turchia “apostata” e “serva dei crociati”. Secondo il premier turco Binali Yildirim, il terrorista potrebbe essersi mischiato alla folla in fuga dal locale per scappare e far perdere le tracce.
LE VITTIME – Sale intanto a 39 il numero delle vittime, tra di essere sono 24 stranieri: una donna israeliana, tre libanesi, due indiani e cinque sauditi. C’era anche un gruppo di giovani italiani nel nightclub preso di mira dai terroristi la notte del 31 dicembre. A riportarlo tv locale modenese Trc-Telemodena secondo cui la compagnia italiana, che stava festeggiando il Capodanno, è riuscita a scampare alla strage gettandosi a terra quando i primi spari nel locale hanno fatto scattare il panico. Originari di Modena, Palermo e Brescia, alcuni di loro avrebbero riportato solo lievi escoriazioni nella calca.
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